Ventotto mesi a un sostenitore dello Stato islamico

Il Tribunale penale federale di Bellinzona ha condannato a 28 mesi di detenzione, di cui sette da scontare, e a una pena pecuniaria sospesa un sostenitore dello Stato islamico appartenente alla cerchia salafita di Winterthur. Vanno dedotti i quattro mesi e mezzo di carcerazione preventiva. L'uomo è un 26enne cittadino turco, nato a Sciaffusa. Dovrà farsi carico anche di 25'000 franchi di spese procedurali.

La Corte ha rinunciato invece alla misura dell'espulsione dalla Svizzera, chiesta dall'accusa. È stata ritenuta sproporzionata in virtù dei legami con il nostro Paese, dove non solo l'uomo è nato e cresciuto, ma anche i parenti prossimi ed è integrato in maniera sufficiente nel tessuto economico.

L'imputato è stato riconosciuto colpevole di violazione della legge che vieta al Qaida e lo Stato Islamico, oltre che del possesso di immagini di cruda violenza (la procura aveva presentato 221 video e 30 foto, ma la Corte ne ha tenute in considerazione solo una sessantina). Era accusato dal Ministero pubblico della Confederazione pure di aver prodotto e distribuito propaganda per l'IS, di aver reclutato una minorenne che voleva convincere a partire per la Siria con lui, e di aver raccolto denaro, attraverso il sito di crowdfunding Gofundme, allo scopo di farlo pervenire a esponenti dello Stato islamico in un campo di prigionia in Siria. Anche per questi fatti è stato condannato.

I giudici non si sono detti del tutto convinti che il 26enne si sia distanziato da organizzazioni violente, come da lui sostenuto. In occasione del suo ultimo interrogatorio al Ministero pubblico della Confederazione si era presentato con un insegna dei Lupi grigi, un gruppo turco di estrema destra.