Lo Swiss Medical Board (SMB) ha suscitato scalpore oggi, domenica, sconsigliando i programmi sistematici di depistaggio del cancro al seno per le donne di oltre 50 anni. Secondo l'ente – che su mandato dei cantoni analizza e valuta il processo diagnostico e gli interventi terapeutici dal punto di vista medico, economico, etico e giuridico – gli effetti positivi sono alquanto limitati.
I depistaggi permettono di evitare solo 1-2 decessi ogni 1’000 donne esaminate, ma generano terapie inutili per 100 di loro, confrontate con risultati delle mammografie che si rivelano falsamente positivi, afferma l’SMB in un comunicato. La conclusione è basata su studi condotti tra il 1963 e il 1991.
Stando all’SMB un esame di depistaggio andrebbe fatto solo dopo una valutazione medica approfondita e dopo aver messo al corrente la donna degli effetti desiderati e indesiderati dello screening mammografico.
ATS/cos
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"Siamo sorpresi"
La Lega svizzera contro il cancro ha reagito esprimendo la sua sorpresa. In una nota, sostiene che gli studi su cui si basano le conclusioni dell’SMB non forniscono fatti nuovi e che la loro metodologia è poco convincente. Per questi motivi, la Lega contro il cancro non vede perché si debba rimettere in questione la prassi attuale. Anche la Federazione svizzera dei programmi di screening del cancro ritiene che la metodologia e le ipotesi di partenza siano insufficienti: il rapporto costi-benefici calcolato dall’SMB si basa su interpretazioni sbagliate. Partendo dalla stessa base scientifica, i risultati sono diametralmente opposti a quelli ottenuti da altri autorevoli esperti in Svizzera e all'estero.
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