I Verdi affilano le armi in vista di una decisione definitiva sull’uscita della Svizzera dal nucleare. Il partito ha presentato martedì le sue proposte di strategia energetica, basata su due scenari.
I Verdi depositeranno in autunno la loro iniziativa “Usciamo dal nucleare!” la quale chiede che le centrali siano spente in modo definitivo al massimo entro 45 anni dall’inizio del loro sfruttamento a fini energetici. La centrale di Leibstadt sarebbe l’ultima a essere spenta, nel 2029.
Gli ecologisti sono un po’ preoccupati dall’attenuazione nell’opinione pubblica dell’emozione nata dalla catastrofe nella centrale giapponese di Fukushima. Per questo hanno illustrato oggi le loro proposte su come compensare la chiusura delle centrali.
Sobrietà
Secondo i Verdi è possibile motivare la popolazione a nuovi modi di comportamento per diminuire lo spreco di energia, in particolare quella elettrica. Chiedono un maggiore ricorso a quelle rinnovabili (solare, eolica ecc.)
Aumento delle sovvenzioni
Occorre che le autorità sostengano finanziariamente i 20'000 progetti per la produzione di “energia verde”. Il ricorso a nuove tecnologie dovrebbe ridurre di almeno metà il consumo. Per i Verdi va inoltre intensificato il programma di risanamento degli edifici dai quali vi è ancora una notevole dispersione di calore nei mesi freddi. Un sistema di bonus-malus dovrebbe inoltre incitare le aziende che producono energia e investire maggiormente nell’efficienza.