La decisione del carnevale di Rivera di escludere i minorenni, seguendo l’esempio di quello di Isone, non trova concordi tutti, fra i presidenti di altri comitati organizzatori: “ci pare una discriminazione”, afferma Simone Giudicetti, della Lingera di Roveredo. “Non è assolutamente giusto” lasciar fuori chi non ha compiuto i 18 anni.
Il suo omologo dell’Or Penagin Livio Mazzuchelli rispetta la scelta di Rivera, ma il medesimo divieto non sarebbe applicabile a Tesserete, e nemmeno fra i sudditi di Re Naregna: sia nella località capriaschese che a Biasca, infatti, la manifestazione si tiene in paese. Non si può chiudere l’accesso all’abitato a chi magari ci risiede. “Ne abbiamo discusso per delle ore”, ammette comunque Mattia Piemontesi.
Nessuno, però, nega l’esistenza del problema: a Roveredo si è fatta informazione ai gestori delle tendine per gestire i ragazzi che vogliono acquistare dell’alcol anche se non possono, mentre a Biasca si è deciso di andare nelle scuole a fare sensibilizzazione. Serve una mano anche dai genitori, chiede invece Tesserete.
CSI/pon
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Il servizio di Alessandro Tini
RSI Info 20.01.2014, 18:07