Ticino e Grigioni

Il Nano tra politica, editoria e edilizia

La vita del fondatore della Lega e del Mattino

  • 07.03.2013, 11:29
  • 05.06.2023, 18:16

Nato a Lugano il 10 aprile 1945, Giuliano Bignasca è stato il politico che probabilmente più di ogni altro ha caratterizzato la vita politica ticinese dell’ultimo ventennio.

Dall'edilizia alla politica

Dopo aver appreso in età giovanile la professione di scalpellino e essersi distinto nella squadra di calcio del Lugano, il “Nano” ha costituito un’impresa edile con il fratello Attilio. Nel 1990 le sue attività si estendono al ramo dell’editoria, con la fondazione del settimanale Il Mattino della Domenica, che in un certo senso prelude all’inizio della sua carriera politica, con la creazione l’anno successivo, il 17 gennaio, della Lega dei Ticinesi. Da quel momento i suoi destini procedono in parallelo con il movimento, di cui è presidente a vita. Si segnala a livello nazionale nel luglio 1991 per la Carovana della libertà, manifestazione di rivendicazione leghista con cui viene bloccato il traffico sull'A2.

La crescita della Lega è fin dall’inizio impetuosa con l'elezione di Marco Borradori e Flavio Maspoli in Nazionale alle elezioni del 1991 e Giuliano Bignasca, dopo essere subentrato a Marco Borradori (approdato nel governo ticinese) in Consiglio nazionale nel 1995, non viene confermato alle successive federali di ottobre. Nel 1999 torna nella Camera del popolo e nel 2000 viene eletto nel municipio di Lugano dove è titolare del Dicastero stabilimenti comunali, attività giovanili, piscina e lido.

Il successo alle ultime cantonali

Dopo un periodo di appannamento una decina di anni fa, in concomitanza con le federali del 2003 in cui il partito scende sotto il 10%, Bignasca e la Lega risorgono piazzandosi alle cantonali del 2007 al secondo posto con il 25% dei consensi e il movimento vince clamorosamente le cantonali del 2011 (anche se Bignasca finisce quarto sulla sua lista per il Consiglio di Stato), diventando il partito di maggioranza relativa in Governo, dove a Marco Borradori si affianca Norman Gobbi. Successi confermati alle successive federali e, in parte, alle comunali dell’anno scorso, in attesa del cruciale voto di Lugano del prossimo 14 aprile in cui il movimento, è storia di questi giorni, aveva dichiarato l'obiettivo di conquistare sindacato e tre municipali.

Rottura del sistema politico tradizionale

Giuliano Bignasca si distingue fin da subito per le sue radicali prese di posizione che spaccano i ticinesi, che si dividono tra coloro che si sentono in sintonia con le sue battaglie che nessuno prima aveva osato intraprendere (richiedenti l’asilo, balivi di Berna, frontalieri, UE, grandi famiglie ticinesi e partiti tradizionali) e coloro che lo detestano per l’uso intimidatorio del Mattino contro gli avversari politici.

Dotato di un indubbio fiuto politico, il "Nano" è il promotore di diversi successi, dagli sgravi fiscali (votati più volte dal popolo) al referendum contro l'impiego dei caschi blu approvato dagli svizzeri nel giugno 1994, riuscendo costantemente a dettare l'agenda politica ai partiti ticinesi. A posizioni chiaramente di destra, soprattutto in politica estera e finanziaria, ha saputo abbinare battaglie sociali in favore dei meno abbienti (13esima AVS, cassa malati cantonale) che gli hanno garantito consensi a 360 gradi.

Inciampi giudiziari

Il suo linguaggio diretto e provocatorio gli causa qualche grattacapo giudiziario con condanne per diffamazione, che si aggiungono a una precedente pena per truffa e falsità in documenti, legata alla sua attività professionale e contravvenzioni per infrazioni alla legge federale sugli stupefacenti.

Ma fa parlare di sé anche per la famosa taglia di 500 franchi sui radar lanciata dalle colonne del Mattino, per la quale viene condannato a una multa di 6'000 franchi nel luglio 2008 per pubblica istigazione e alla violenza e all’ingiuria. In precedenza gli erano stati inflitti 7 mesi con la condizionale per intralcio al traffico in relazione alla “carovana della libertà" del luglio 1991.

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