Ticino e Grigioni

Il Preventivo 2014 verso l’approvazione

Malgrado un deficit attorno ai 148 milioni i conti verso l’ok del Gran Consiglio grazie ad una maggioranza di centro-destra formata da Lega, PLR e PPD. Sadis: “Solo un primo importante tassello in vista del risanamento"

  • 28.01.2014, 18:55
  • 06.06.2023, 14:47
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Il Preventivo 2014, che presenta un deficit attorno ai 148 milioni di franchi, va verso l’approvazione grazie ad una maggioranza di centro-destra formata da Lega, PLR e PPD. Il voto è atteso per mercoledì. In aula c’è però al contempo un larga intesa sul fatto che questo Preventivo, per dirla citando la direttrice del DFE Laura Sadis , è “solo un primo importante tassello in vista del risanamento dei costi”. “Le misure proposte al Governo, è bene far notare, sono tutte strutturali”, ha aggiunto Sadis. E “ringraziamo chi ha sostenuto questa linea, sporcandosi le mani”, ha concluso. Due comunque i rapporti di minoranza: del PS e dei Verdi da una parte e dell'UDC dall'altra.

“Siamo finalmente arrivati a discutere del Preventivo 2014 e della pianificazione finanziaria di questo Cantone, ma quanta fatica. Siamo in un periodo in cui, padroncini e mobilità a parte, le cose vanno ancora relativamente bene per la nostra economia. Ma non illudiamoci. Le discussioni e le polemiche degli ultimi mesi, attorno al Preventivo, dimostrano solo una cosa: c’è chi gioca con il fuoco e nemmeno se ne rende conto. E sull’obiettivo che ci si era posti, e cioé il pareggio dei conti entro il 2015, che aggiungere? In gergo militare si potrebbe dire: “Nicht erfüllt”, esercizio non riuscito. E ciò crea disappunto. Nella maggioranza è comunque prevalso anche quest’anno il senso di responsabilità affinché potessero migliorare le cifre in gioco evitando conseguenze indesiderate ”, ha esordito Walter Gianora, per il PLR.

“Se oggi approviamo il Preventivo è perché è ragionevole farlo. Oggi non votiamo però solo un Preventivo, ma una direzione chiara e precisa per il nostro futuro che va verso il risanamento finanziario e dunque il bene di tutto il Ticino. La Lega è di questa partita e gioca in attacco: ve l’abbiamo già dimostrato con il taglio dei sussidi di cassa malati. E’ una via che la Lega auspica da 20 anni e che contempla di tagliare il tagliabile, di ridimensionare una macchina dello Stato eccessiva, ma anche di continuare ad investire per il benessere cantonale”, ha sostenuto in aula Michele Guerra per la Lega.

“Voteremo questo Preventivo non senza difficoltà e unicamente in concomitanza con il freno ai disavanzi approvato ieri e gli intenti della “road map”. Il disavanzo d’esercizio di 148 milioni ci preoccupa. Questo magro risultato, che verosimilmente sarà ancora peggiore a consuntivo, non raggiunge neppure l’obiettivo minimo di 122 milioni ed è ben distante da quello ideale di 91 milioni indicato nel piano finanziario. In questo contesto il debito pubblico aumenterà ulteriormente di 180 milioni e non saremo quasi in grado di fare investimenti senza fare debiti con le banche”. E ancora: “Non è mica inondando il cantone di radar, multe per le cinture e per i fari accesi che si risolveranno i problemi economici di questo cantone. Questo misure tartassano solo il cittadino e rompono le scatole di buon mattino mentre ci si reca a lavorare”, ha tuonato Fiorenzo Dadò per il PPD.

“Indipendentemente dal risultato contabile, è indubbio che le riflessioni e le proposte contenute nel rapporto di minoranza presentate dal PS e sottoscritte anche dai Verdi sono servite da filo conduttore per la presentazione di un rapporto, quello di maggioranza, sicuramente meno indigesto di quanto effettivamente sottoscritto dal Consiglio di Stato. Fa quindi specie l’enorme dicotomia riscontrabile tra il risultato finale e le roboanti esternazioni dei presidenti dei partiti che compongono l’eterogenea intesa trasversale che di fatto ha impedito al Parlamento di dibattere con una maggioranza ancora più ampia della questione già in dicembre. Vedremo finché dura. Il Governo, sostenuto dalla maggioranza di centrodestra, ha colpito i più deboli ed ha risparmiato i baroni ed ha pascolato con la motosega tra i Dipartimenti, evitando di pestare i piedi a chi potrebbe alzare la voce”, ha dichiarato Saverio Lurati per il PS.

“Questo approccio contabile non basta, non ci salverà e non produrrà risultati. Questa non è una maggioranza, è uno stallo alla messicana e ci vogliono tre partiti per crearne uno. Dunque non produrrà risultati. Il meglio che potremmo aspettarci è una revisione dei compiti dello Stato, cosa che comunque non avverrà, a meno che qualcuno di noi non creda agli Elfi o ai Troll”. E ancora: “Noi diciamo no al preventivo dei pannicelli caldi e sì all’abbandono di un modello economico di boom-town di frontiera che finita la corsa all’oro lascerà tutti più poveri e con il territorio compromesso irrimediabilmente”, ha detto Sergio Savoia per i Verdi.

“Cari consiglieri di Stato, è ora di darsi da fare un po’ più seriamente e proporre misure concrete. La ricreazione è finita, come dice qualcuno. Cari amici consiglieri leghisti riprendetevi, non siate due estranei e quindi quando potete mettete le mani anche nel DFE. Insomma, è ora e tempo che il Governo apri le orecchie ed ascolti anche le proposte del Parlamento. E se non ce la fate, e in particolare penso al DFE, credo sia opportuno lasciare il posto. Un simile Preventivo noi non lo voteremo”, ha spiegato in aula Gabriele Pinoja per il Gruppo UDC.

Joe Pieracci

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