Numerose disfunzioni, procedure non rispettate alla lettera, un’organizzazione carente, una dose di approssimazione e un certo lassismo nella conduzione politica. Ma nessuna mala gestione delle commesse pubbliche come accertato anche dalla inchiesta penale. A due anni dalla sua istituzione la Commissione parlamentare di inchiesta sulla Sezione della logistica ha concluso i suoi lavori. Il rapporto conclusivo indirizzato al Parlamento firmato da quattro dei suoi sei membri iniziali (Carlo Luigi Caimi PPD, Nicola Brivio PLR, Fabio Badasci Lega e Saverio Lurati PS) è stato illustrato giovedì mattina a Bellinzona.
Al rapporto (215 pagine) sono allegate le osservazioni del Consiglio di Stato (altre 66) che replica punto su punto alle numerose critiche rivolte al suo indirizzo. Critiche di forma, di merito e di sostanza in gran parte sintetizzabili in una inizialmente scarsa collaborazione con la Commissione e da carente direzione da parte del DFE - e in ultima analisi dal Governo - delle attività svolte dalla Logistica fino a due anni fa. Sezione descritta anche come “un posteggio sociale e politico”.
Uno dei grandi problemi: la sovrastima dei preventivi
I problemi riguardanti gli appalti si manifestano, nota la Commissione, fin dal concepimento dei progetti. Il ricorso a preventivi sovrastimati per evitare sorpassi viene ritenuta prassi costante.
Undici proposte di riforma
Al termine dei suoi accertamenti che, oltre al Controllo delle finanze, hanno coinvolto anche un perito esterno la Commissione formula, sotto forma di iniziative parlamentari e mozioni, una serie di proposte per risolvere le criticità riscontrate (per esempio l'istituzione della figura dell'architetto cantonale). Proposte aggiuntive alla riforma organizzativa della Sezione già varata dal Consiglio di Stato ispirandosi a un modello per più aspetti simile a quello proposto dal perito che ha operato per conto della Commissione.
Prima di allontanare vanno verificate le reali responsabilità
Questa, tra le altre cose, visto quanto realmente accertato in relazione al caso CHIT costato il posto all'allora caposezione Massimo Martignoni e a Daniele Pronzini, invita il Governo a non interrompere repentinamente i rapporti contrattuali con funzionari e collaboratori sulla scia di avvenimenti ipoteticamente gravi prima di aver verificato attentamente l'esistenza dei presupposti legali minimi per poter veder confermata la decisione da altra autorità.
Diem
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Contenuto audio
CSI 12.05 Il servizio da Bellinzona di Sharon Bernardi
RSI Info 27.02.2014, 13:25
CSI 18.00 Le conclusioni della Commissione e le considerazioni del suo presidente Carlo Luigi Caimi al microfono di Sharon Bernardi
RSI Info 27.02.2014, 18:51
CSI 18.00 Le valutazioni di Laura Sadis raccolte da Alberto Tettamanti
RSI Info 27.02.2014, 18:53
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I lavori della Commissione si sono concentrati anche sulla situazione dei parcheggi attorno alla Residenza governativa la cui gestione dipende dalla Logistica. I problemi emersi riguardavano il rispetto non sempre rigoroso delle regole riguardanti la concessione delle autorizzazioni e il rispetto del Regolamento sui posteggi. Critiche respinte al mittente dal governo dalle cui osservazioni si apprende che oggi tutti i dipendenti pagano il parcheggio. Ciò che fino a gennaio non era il caso. Vi era infatti un’eccezione. Si trattava, come anticipato dal CDT, del Cancelliere dello Stato Giampiero Gianella a suo tempo esonerato dal pagamento non dalla Sezione della logistica, ma dallo stesso Governo.