Ticino e Grigioni

Villa Violetta, ci sarà un imputato in più

Gli atti d'accusa per la compravendita dell'immobile di Castagnola salgono a cinque. Oltre all'ex granconsigliere Yasar Ravi e altre tre persone, in aula va anche il notaio

  • 13.12.2013, 01:06
  • 06.06.2023, 11:25
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  • CER / Ti-Press / Samuel G

Gli imputati al processo per la compravendita di Villa Violetta a Castagnola saranno cinque invece di quattro. A due anni dall'interruzione del processo a carico, fra gli altri, dell'ex granconsigliere Yasar Ravi, l'accusa è stata estesa pure al notaio. I nuovi atti d’accusa sono stati firmati oggi.

La vicenda

Al centro della vicenda c'era la vendita dell'oggetto immobiliare. Secondo la Procura l’affare era stato concluso facendo figurare sull'atto notarile sei milioni e mezzo di franchi e pagando in nero altri due milioni e mezzo. Per questo motivo la venditrice, il suo fiduciario, l'avvocato Ravi - che aveva preparato il contratto di cessione - e l’acquirente erano stati rinviati a giudizio.
I primi tre dovevano rispondere di frode fiscale, falsità in documenti e conseguimento fraudolento di una falsa attestazione. Nel novembre 2011, durante il dibattimento presieduto dall'allora giudice Claudio Zali, l'ex deputato aveva ribadito di essere all'oscuro dei retroscena.

Istruttoria riaperta

In aula il difensore del fiduciario, Fulvio Pelli, aveva rivelato che il suo assistito aveva informato via email il notaio dell'esistenza di un secondo contratto per il pagamento in nero. Un'accusa grave, visto che si faceva largo l'ipotesi di reato di falsità in atti pubblici, e che constrinse il procuratore pubblico Arturo Garzoni a riaprire l'incarto.

Red. MM/civi

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