Un poliziotto è rimasto ucciso nella serata di ieri, venerdì, durante un “tentativo di assalto” da parte di manifestanti contro la sede del Governo di Tripoli, secondo quanto riferito da fonti ufficiali.
La manifestazione si è svolta in un clima di rinnovata tensione nella capitale libica. Il Governo di unità nazionale con sede a Tripoli ha annunciato in un comunicato “la morte di un poliziotto preso di mira mentre proteggeva l’edificio del gabinetto del primo ministro”. “È stato ucciso da sconosciuti ed è deceduto a causa delle ferite riportate”, secondo il comunicato.
L’esecutivo ha dichiarato di aver “sventato un tentativo di assalto all’edificio da parte di un gruppo misto di manifestanti”, che ha cercato di appiccare il fuoco con bombe Molotov. In alcuni video non autenticati dall’AFP, si vedono giovani che si disperdono correndo o si riparano dietro un muretto, vicino alla sede del Governo, mentre risuonano colpi di arma automatica.
Richiesta di dimissioni
In precedenza, migliaia di manifestanti si erano riuniti pacificamente non lontano da lì, nella piazza dei martiri nel centro di Tripoli, per protestare contro il governo di Abdelhamid Dbeibah e chiedere le sue dimissioni. Nel suo comunicato, il Governo ha ringraziato il ministero dell’Interno per “la grande professionalità dimostrata nel garantire la sicurezza della manifestazione e dei partecipanti”. Prima della protesta, la missione dell’ONU in Libia aveva invitato le autorità a rispettare “il diritto dei cittadini a manifestare pacificamente”.
Gli abitanti di Tripoli hanno ripreso una vita quasi normale venerdì dopo i violenti scontri degli ultimi giorni tra gruppi armati nel centro della capitale, che secondo le cifre dell’ONU hanno causato almeno 8 morti. Ma la situazione rimane molto instabile sul piano politico. Dopo l’importante manifestazione nel centro della città, i media locali hanno riferito delle dimissioni di sei ministri e viceministri, due dei quali (Governo locale e edilizia) hanno confermato le loro dimissioni in un video. Minata dalle divisioni dopo la caduta e la morte del dittatore Muammar Gheddafi nel 2011, la Libia è governata da due esecutivi paralleli: quello di Dbeibah Dbeibah nell’ovest, riconosciuto dall’ONU, e un altro nell’est, affiliato al maresciallo Khalifa Haftar.
Notiziario 07.00 del 17.05.2025
RSI Info 17.05.2025, 08:01
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