Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha annunciato giovedì mattina la creazione di 22 nuove colonie ebraiche nella Cisgiordania occupata, con il rischio di complicare ulteriormente le relazioni tese di Israele con gran parte della comunità internazionale. “Abbiamo preso una decisione storica sullo sviluppo degli insediamenti: 22 nuove località in Giudea-Samaria”, ha dichiarato Smotrich, ministro di estrema destra, usando il nome con cui gli israeliani si riferiscono alla Cisgiordania, territorio palestinese occupato da Israele dal 1967.
Secondo una mappa pubblicata dal Likud, il partito di destra del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, i 22 nuovi insediamenti previsti sono sparsi in tutta la Cisgiordania, da nord a sud passando per il centro, compromettendo ulteriormente un territorio già minato dalle colonie.
La colonizzazione israeliana è regolarmente denunciata dalle Nazioni Unite come illegale secondo il diritto internazionale e come uno dei principali ostacoli a una soluzione di pace duratura tra israeliani e palestinesi, in quanto impedisce la creazione di uno Stato palestinese sostenibile.
L’annuncio di Smotrich arriva dopo che l’inviato speciale del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha dichiarato mercoledì di avere “ottime sensazioni” sulla possibilità di concludere una tregua a Gaza dopo 600 giorni di guerra tra Israele e Hamas.
La notizia giunge mentre la Francia, insieme all’Arabia Saudita, presiederà a giugno una conferenza delle Nazioni Unite volta a promuovere una soluzione di pace a “due Stati”.
44 morti nei raid israeliani
Nel frattempo, nella Striscia di Gaza, secondo quanto annunciato dalla locale Protezione civile, 44 persone sono morte a causa dei raid israeliani, tra cui 23 in un attacco a una casa nel centro del territorio palestinese devastato dalla guerra.
“Quarantaquattro persone sono state uccise nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza” dalla mezzanotte, ha dichiarato all’AFP Mohammed Al-Moughayir, uno dei responsabili dell’organizzazione di primo soccorso. “Ventitré persone sono state uccise, altre sono rimaste ferite e diverse sono disperse a seguito di un attacco israeliano che ha preso di mira un’abitazione” nell’area del campo profughi palestinese di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza, ha aggiunto.

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