Mondiali: non è solo calcio

È facile affermare che è solo calcio. In realtà non è semplice, per chi ci crede, metabolizzare la sconfitta in una finale mondiale. Lo sanno bene gli argentini, che a Buenos Aires hanno tentato di esorcizzare la tristezza marciando verso il centro città muniti di bandiere, tamburi e fuochi d’artificio. La festa nonostante la sconfitta non è però durata molto. Un gruppo di tifosi violenti, i "barra bravas", hanno lanciato pietre e altri oggetti contro gli agenti che hanno risposto con proiettili di gomma, lacrimogeni e getti di idranti. Il bilancio parla di otto poliziotti feriti e una cinquantina di persone fermate.

Se i biancoazzurri piangono, i tedeschi ridono. Così, centinaia di migliaia di tifosi hanno invaso le strade di Berlino per inneggiare la "Nationalmannschaft" che ha conquistato il primo titolo mondiale dopo la riunificazione del paese. Davanti alla Porta di Brandeburgo oltre 250'000 persone hanno festeggiato fino all’alba, agitando bandiere tricolore. Nelle vie un pubblico festante ha bloccato la circolazione, scandendo il ritmo a suon di colpi di clacson.

AFP/ATS/FrCa