Ticino e Grigioni

Quando un genitore non paga gli alimenti

L’ufficio che in Ticino si occupa di fornire supporto nel recupero dei contributi di mantenimento dei figli è molto sollecitato -Ma secondo l’Associazione famiglie monoparentali potrebbe fare di più

  • 14 maggio 2023, 19:23
  • 4 ottobre 2023, 18:18
Arrivare a fine mese senza quanto dovrebbe versare l'ex è un'impresa

Arrivare a fine mese senza quanto dovrebbe versare l'ex è un'impresa

  • archivio Ti-Press
Di: j.r./SEIDISERA

Quanti sono i padri o le madri che non pagano gli alimenti? In Svizzera mancano dati precisi ma una stima elaborata alcuni anni fa indicava in almeno il 20% il numero di genitori che non versavano all'ex i dovuti contributi di mantenimento dei figli.

Dal 1° gennaio 2022 l'ordinanza federale sull'aiuto all'incasso impone ai cantoni la creazione di un ufficio specializzato nell'aiuto all'incasso dei contributi alimentari. La competenza per l’assunzione di tale compito è stata inizialmente e temporaneamente attribuita dal Consiglio di Stato ticinese al Dipartimento delle istituzioni, Divisione della giustizia, per poi essere trasferita e attribuita definitivamente dal 1°gennaio 2023 al Dipartimento della sanità e della socialità, Divisione dell’azione sociale e delle famiglie, Ufficio rette, anticipi e incassi. Il suo compito è aiutare gli utenti - quasi sempre donne in difficoltà economiche - a incassare gli alimenti, talvolta anche anticipando gli importi. Un servizio che segue già parecchi casi.

"Stiamo trattando complessivamente una settantina di domande – spiega la responsabile dell’Ufficio rette, anticipi e incassi Marsha Borroni – mentre le richieste per quanto riguarda l’anticipo alimenti riguardano più di 400 casi, di cui 24 nuove richieste ricevute nel primo trimestre del 2023. Riceviamo giornalmente richieste anche telefonicamente per e-mail. Per quanto concerne l'utenza si tratta principalmente di donne con figli minorenni che necessitano un supporto, un aiuto finanziario. La maggior difficoltà è sicuramente quella di riuscire a far volontariamente pagare la persona debitrice, che spesso non ha lei stessa la capacità economica oppure è irreperibile perché si è recata all'estero. C'è anche una collaborazione a livello intercantonale e internazionale".

Per ottenere l’aiuto all’incasso occorre che il ricevente sia domiciliato in Ticino e in possesso di un valido ed esecutivo titolo di mantenimento. "Successivamente – continua Marsha Borroni - viene preso contatto con la persona debitrice per indurla volontariamente a pagare quanto dovuto. O almeno una parte proprio per evitare di avviare procedure esecutive, giudiziarie o addirittura penali".

Ma c'è chi - per esempio l'Associazione ticinese famiglie monoparentali - ritiene che il Cantone dovrebbe fare di più. Perché l'Ufficio rette, anticipi e incassi non è incaricato di recuperare gli alimenti retroattivi. Quelli non pagati in passato. In altri regioni della Svizzera invece alcuni cantoni hanno deciso di offrire anche questo servizio.

"Secondo noi – sottolinea Alessia Di Dio, coordinatrice dell'associazione – sarebbe fondamentale. Perché la situazione attuale rappresenta una contraddizione di fondo rispetto al discorso dominante quando si parla della gestione delle situazioni di separazione o di divorzio. Si parla di mediazione, di non trasformare il tutto in una guerra tra avvocati e poi però, quando c’è un mancato versamento degli alimenti, se una madre tenta la via del dialogo senza subito far partire dei precetti esecutivi rischia di venir penalizzata ed essere lasciata da sola".

"In Ticino – spiega Marsha Borroni – si è deciso, purtroppo, di concentrarsi sul riconoscimento di un aiuto che parte dal momento in cui si deposita la domanda. Questo anche a causa delle limitate risorse a disposizione".

Sarà ora interessante capire se in Ticino, nonostante il periodo di ristrettezze economiche, la politica intenderà aumentare le risorse in questo settore.

Il santo non sempre vale la candela

Riuscire a farsi pagare gli arretrati dall'ex spesso è un calvario e non sempre vale la pena affrontarlo. Si rischia di spendere più di quanto si incasserà. È quanto è successo a Monica che, come testimoniato alla RSI, dopo avere atteso per lungo tempo che l'ex marito versasse il dovuto per la figlia (450 franchi la mese) si è ritrovata a pagare 10'000 franchi di spese legali. Si è rivolta alla Pretura, allo Sportello Donna e a un avvocato. "Mi avevano consigliato, per recuperare i soldi, di fare un precetto esecutivo. Ma io non l’ho fatto perché non volevo inasprire i già difficili rapporti con lui", ha spiegato questa mamma, una tra tutte quelle cui era dedicata la giornata di festa odierna.

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