Sono state consegnate oggi, martedì, le motivazioni della sentenza del processo Mediaset, concludosi con la condanna di Silvio Berlusconi a due anni di interdizione dai pubblici uffici.
I giudici della Terza Corte d’appello – a cui la Cassazione aveva chiesto di ricalcolare al ribasso la pena stabilita inizialmente in quattro anni – hanno sostenuto che il ruolo pubblico dell’ex primo ministro italiano, “soprattutto come uomo politico”, “aggrava la valutazione della sua condotta”. Confermato anche come il cavaliere sia stato “ideatore” e “organizzatore del sistema” creato per frodare il fisco e “operante in vaste aree del mondo, attraverso numerosi soggetti, società fittizie di proprietà di Berlusconi o di fatto facenti capo a Fininvest”.
Unico processo approdato in Cassazione
Il processo Mediaset è l’unico fra i tanti intentati contro il leader del centrodestra ad essere approdato al terzo grado di giudizio: oltre all’interdizione, il senatore PDL è stato condannato a quattro anni di reclusione, tre dei quali condonati grazie all'indulto del 2006.
ANSA/ATS/LudoC.