La Corea del Nord ha posto in allarme le sue truppe, che hanno ricevuto l’ordine di puntare i propri missili contro obiettivi statunitensi (Hawaii e isola di Guam) e della Corea del Sud.
Le nuove minacce del regime comunista sono una risposta all'invio di bombardieri strategici americani B-2 Stealth, dotati di testate nucleari, per le esercitazioni congiunte con Seul. Per il presidente Kim Jong-un, le esercitazioni sono un preludio all’intenzione statunitense di lanciare una guerra nucleare contro il suo paese. Nei giorni scorsi Pyongyang ha interrotto tutti i canali di contatto con Seul.
Il testo della comunicazione ufficiale
Secondo quanto scrive l'agenzia ufficiale nordcoreana KCNA, il presidente Kim, al termine di una riunione d'emergenza con i suoi vertici militari, “ha firmato il piano sui preparativi tecnici dei missili strategici dell'esercito, ordinando di essere pronti al lancio, in modo che possano colpire in qualunque momento le basi sul territorio degli Stati Uniti e della Corea del Sud”.
Timori a Seul
Secondo non precisate fonti militari sudcoreane, i movimenti militari continui susseguitisi dopo lo scorso 26 febbraio, farebbero presagire un concreto attacco di Pyongyang verso le istallazioni militari USA nell'oceano Pacifico.
Mosca e Pechino invitano a "non gonfiare i muscoli"
L'acuirsi della crisi tra Pyongyang e Seul preoccupa sempre più le due superpotenze Cina e Russia. Pechino torna a chiedere sforzi comuni per ridurre la tensione nella penisola coreana.
Dal canto suo Mosca si spinge oltre, deplorando le manovre militari unilaterali condotte da Corea del Sud e Stati Uniti, attività che potrebbero mandare la situazione "fuori controllo", innescando un pericoloso "circolo vizioso". Oggi il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha invitato le parti a "non usare la situazione come pretesto per risolvere militarmente obiettivi geopolitici".
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