La città di Zurigo, nel centenario del movimento Dada, diventa anche capitale dell'arte contemporanea europea. Per cento giorni, da oggi, fino a settembre, le rive della Limmat stupiranno, interrogheranno e faranno riflettere grazie a Manifesta, la Biennale itinerante inaugurata venerdì da Alain Berset che ne ha salutato il primo arrivo in Svizzera della rassegna.
L'arte ha preso possesso della città
Gli artisti internazionali presenti sono 130; tra di loro anche la 41enne locarnese Una Szeemann, unica invitata in rappresentanza della Svizzera. Molti di loro, oltre ad essere presenti nei musei, hanno anche sviluppato dei progetti di collaborazione con abitanti di Zurigo, attivi in varie professioni. Una trentina di angoli della capitale economica elvetica (da una toilette per cani al cabaret Voltaire) sono così state trasformate dalle loro performance.
Una Szeemann nel suo studio zurighese
Le opere sono tutte incentrate sul rapporto tra arte, lavoro e denaro che fa da filo conduttore a Manifesta11 la cui presenza non passa inosservata. A cominciare dal suo simbolo: il Padiglione delle riflessioni. Una piattaforma galleggiante sul lago: di giorno stabilimento balneare, la sera luogo di dibattito sulle opere presentate.
Diem
Dal TG20
Zurigo, aperta la biennale d'arte europea
Telegiornale 10.06.2016, 20:00