L'annosa vertenza sul passaggio di Sika nelle mani del colosso francese Saint-Gobain si è finalmente conclusa. Le due aziende hanno trovato un accordo, ponendo così fine a tutti i procedimenti giudiziari in corso, hanno indicato in una nota di venerdì.
La Saint-Gobain rileva come previsto inizialmente per 3,22 miliardi di franchi la holding Schenker-Winkler della famiglia Burkard, che rappresenta gli interessi degli eredi dei fondatori della società svizzera attiva nelle specialità chimiche. Il gruppo francese rivende però in seguito una quota del 6,97% alla stessa società di Zugo per 2,08 miliardi di franchi, impegnandosi a conservare il 10,75% restante per almeno due anni. Di fatto rinuncia così a disporre di oltre il 50% dei diritti di voto e a controllare dunque l'impresa elvetica, un'operazione alla quale il CdA si era sempre opposto.
La Sika organizzerà l'11 giugno un'assemblea generale straordinaria per unire le sue due azioni quotate alla Borsa svizzera e annullare la clausola di opt-out firmata nel dicembre 2014 dalla Saint-Gobain.
ATS/Nad