Economia e Finanza

Il Mali non è più un paese sicuro

Lo dice il Governo; nuova procedura per domande d'asilo

  • 14.09.2012, 13:34
  • 05.06.2023, 17:28
Ribelli Tuareg, Mali, 18.10.2011, Ky_.JPG

Ribelli tuareg in Mali

  • KEYSTONE

Visto il deterioramento della situazione dal profilo dei diritti dell'uomo, il Consiglio federale ha scelto oggi di stralciare lo Stato africano del Mali dalla lista dei paesi sicuri. La decisione si fonda su analisi dell'Ufficio federale della migrazione (UFM), condivise dal Dipartimento federale degli affari esteri.

In seguito a questa situazione, le domande d'asilo in provenienza dal Mali saranno nuovamente oggetto di un esame materiale, si legge in una nota dell'UFM.

Colpo di Stato e insurrezione

Il Mali era considerata una nazione sicura dall'inizio del 2007. Tuttavia, dopo alcuni anni di stabilità politica, la scorsa primavera è intervenuto un cambiamento radicale: il Governo eletto democraticamente è stato rovesciato da un colpo di Stato militare. Allo stesso tempo, un'insurrezione di gruppi islamisti armati e ribelli tuareg ha provocato la scissione della parte settentrionale del paese.

Per il momento - conclude il comunicato dell’UFM - non si prospetta un ritorno rapido a un vero e proprio ordinamento democratico.

Il CICR chiede nuovi aiuti per 25 milioni di franchi

Proprio ieri il Comitato internazionale della Croce Rossa ha chiesto fondi supplementari per 25 milioni di franchi per rispondere ai bisogni di circa 500'000 persone nel nord del Mali. “Queste persone sono toccate, in un modo o nell’altro, dal conflitto in corso e dipendono completamente dagli aiuti umanitari”, ha spiegato Yasmine Praz Dessimoz, a capo delle operazioni del CICR nell’Africa occidentale e settentrionale.

La regione “ha bisogno urgente di cibo, medicine e altri servizi di base”, è stato sottolineato. “Il prezzo di mercato dei generi alimentari è cresciuto troppo: la maggior parte delle famiglie non è in grado di acquistare il necessario per sopravvivere”.

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