Economia e Finanza

"Il modello d'affari di UBS funziona"

Nel primo trimestre registrato un utile di 988 milioni

  • 30.04.2013, 11:09
  • 05.06.2023, 20:27
UBS Sergio Ermotti 30.04.2013 ky.JPG

Per il primo gruppo bancario svizzero il 2013 è iniziato sotto i migliori auspici: l'utile netto del primo trimestre, 988 milioni di franchi, ha superato le attese degli analisti.

Il risultato è in linea con i 1'030 milioni segnati nello stesso periodo del 2012, mentre nell'ultimo trimestre dello scorso anno l'istituto aveva subito una perdita di 1,9 miliardi.

Complici i costi di ristrutturazione e gli accantonamenti legati allo scandalo Libor, la banca aveva chiuso il 2012 con una perdita di 2,51 miliardi. Le cifre pubblicate oggi vanno invece ben al di là dei 510 milioni di utile netto pronosticati dagli specialisti.

Ermotti: "Sono soddisfatto"

"Se è ancora troppo presto per cantare vittoria, abbiamo comunque dimostrato che il nostro modello d'affari funziona", ha affermato il presidente della direzione Sergio Ermotti, citato nella nota odierna. "Il contesto di mercato è migliorato, ma abbiamo ancora constatato diverse difficoltà" - ha precisato ancora il ticinese - "sono comunque decisamente soddisfatto della nostra performance".

Qualche nuvola sul prossimo futuro

Per quanto riguarda il futuro, UBS osserva che "la mancanza di ulteriori progressi credibili e duraturi per quanto riguarda il debito sovrano nell'Eurozona, i problemi del sistema bancario europeo, i rischi geopolitici in atto e le prospettive di crescita
dell'economia mondiale, unitamente a una concentrazione crescente sulle questioni di bilancio irrisolte negli Stati Uniti, potrebbero continuare a esercitare un notevole impatto sulla fiducia della clientela e, di conseguenza, sui livelli di operatività nel secondo trimestre".

Se a breve termine vi sono ostacoli in grado di pesare sulla crescita dei ricavi, dei margini e della raccolta netta di fondi, la banca si dice fermamente convinta del successo della società a lungo termine.

Intanto continuano i tagli

Nel frattempo, il processo di razionalizzazione annunciato da UBS in ottobre segue il suo corso e come prospettato si è tradotto in una riduzione dei posti di lavoro. In autunno la banca aveva comunicato l'intenzione di sopprimere 10'000 impieghi entro il 2015, per portarli a circa 54'400.

A fine marzo i posti di lavoro (in equivalenti a tempo pieno) erano pari a 61'782, in flessione di 2'461 rispetto a dodici mesi prima. Tra gennaio e marzo stati cancellati 846 impieghi. Il taglio ha riguardato particolarmente la Gran Bretagna, dove l'organico è stato ridotto del 6%. In Svizzera gli effettivi nel primo trimestre sono passati da 22'378 a 22'229.

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  • RG 12.30 FORNASIER - UBS 30.04.13.MUS

    RSI Info 30.04.2013, 14:07

    • credits

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  • Sergio Ermotti al microfono di Anna Maria Nunzi

    RSI Info 30.04.2013, 14:08

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