E' salito a sei il numero dei decessi dovuto alla diffusione in Cina del virus H7N9, ceppo d'influenza aviaria che finora non aveva mai infettato l'essere umano.
I casi di contagio segnalati sono 14, ma l'Organizzazione mondiale della sanità ha, per ora, escluso il rischio di pandemia, visto che non c'è trasmissione del bacillo da persona a persona.
Disinfestazione di emergenza a Shanghai
Per limitare il pericolo, le autorità di Shanghai, dove i morti sono stati quattro, hanno ordinato la chiusura di tutti i mercati di volatili, in via preventiva e almeno fino a quando non saranno ultimati i test, e hanno avviato un programma di eliminazione di polli e piccioni.
Proprio in uno dei mercati della capitale finanziaria, lo Huhuai del distretto di Songjiang, è stata rilevata la presenza del virus in alcuni volatili in vendita. Qui la Commissione municipale per l'agricoltura ha ordinato, oltre allo smatimento di tutti gli uccelli (circa 20'000 esemplari), dei loro escrementi e del cibo contaminato, la disinfezione dell'intera area urbana e di tutti i veicoli utilizzati per il trasporto di animali.
Nessun rischio per l'Europa
Secondo il Centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie (ECDC), che ha già effettuato uno studio sul rischio di contagio della nuova influenza aviaria, almeno per il momento, l’Europa non ha di che preoccuparsi. Anche perché, ha spiegato il portavoce della commissione per la salute di Bruxelles, l’UE non importa pollame fresco dalla Cina.