Mondo

“Zaporizhia è al centro delle nostre preoccupazioni, in Iran il danno è grave”

Il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Grossi si esprime sui fronti più caldi in materia nucleare

  • Ieri, 05:51
  • Ieri, 15:07
03:14

Nucleare, Ucraina e Iran: parla Rafael Grossi

SEIDISERA 23.10.2025, 18:00

  • KEYSTONE
Di: SEIDISERA-Gian Paolo Driussi/DC 

A Berna, per riconfermare le relazioni tra l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) e la Svizzera con l’estensione della collaborazione con il Laboratorio di Spiez, il direttore Rafael Grossi è stato intervistato da SEIDISERA anche a proposito di Paesi nevralgici in ambito nucleare. In primis, l’Iran, colpito il 21 giugno dagli Stati Uniti con l’operazione “Midnight Hammer”: sedici bombe antibunker sganciate sui due siti nucleari di Fordow e Natanz, 24 missili Tomahawk lanciati verso il sito di Isfahan.

L’Iran non potrà ricostruire rapidamente

Un intervento grazie al quale, secondo la lettura degli Stati Uniti sarebbe stato “spazzato via il programma nucleare iraniano” o - secondo i più critici - “ritardato di un paio d’anni”. Da parte sua, invece, l’Iran ha minimizzato la portata dell’operazione. Sulla vera situazione, fa chiarezza Grossi: “La realtà è che tutta questa infrastruttura è stata danneggiata, veramente gravemente. Non si può dire che l’Iran potrà ricostruire questa capacità rapidamente. Si può parlare di distruzione totale, parziale… Ma è solo semantica. Per noi i fatti contano sempre e la realtà è che il danno è importantissimo”.

La centrale di Zaporizhia preoccupa molto

Grossi è stato incalzato anche sull’altro fronte caldo: l’Ucraina. E, parlando di nucleare, i timori si concentrano sulla centrale di Zaporizhia. “La situazione attuale continua ad essere precaria: si parla di negoziati, ma la realtà è che la guerra continua e che questa centrale rimane nel cuore del combattimento”, spiega preoccupato il direttore dell’AIEA. “In questo momento, per esempio, l’Agenzia ha negoziato un’interruzione nelle operazioni militari per permettere la riparazione delle linee di approvvigionamento d’elettricità per la centrale. E questo è un esempio concreto del nostro lavoro attuale. La centrale rimane sotto controllo russo, ma è quasi sulla linea del fronte. E per questo è in cima alle nostre preoccupazioni”, confida Grossi. 

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare