Mondo

Decapitato un terzo ostaggio

I jihadisti dell'IS annunciano l'uccisione del britannico David Haines, scomparso in Siria un anno fa

  • 14.09.2014, 09:30
  • 06.06.2023, 22:37
La vittima e il suo boia

La vittima e il suo boia

  • keystone

Per la terza volta in meno di un mese lo Stato islamico (IS) ha diffuso in rete un video per rivendicare una nuova decapitazione. In un filmato postato su internet, i jihadisti hanno mostrato nella notte tra sabato e domenica l'uccisione dell'ostaggio britannico David Haines, scomparso in Siria circa un anno fa.

Le immagini ricalcano il copione della brutale esecuzione dei due giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff. E anche il boia con il forte accento inglese sembra essere sempre lo stesso. La vittima, che aveva 44 anni e lavorava come esperto della sicurezza per diverse ong, lascia la moglie e due figlie di 17 e 4 anni. I miliziani dell'IS sostengono di avere agito per rappresaglia alla scelta del Regno Unito di entrare nella coalizione per combatterli e minacciano di morte un altro ostaggio inglese, Alan Henning.

Verso una coalizione internazionale

Immediata e dura la reazione di Londra e degli Stati Uniti, che assicurano di fare il possibile per portare gli assassini davanti alla giustizia. Sul fronte diplomatico si intensificano gli sforzi per la lotta al terrorismo. La strategia punta a un'ampia coalizione internazionale. Gli Stati Uniti cercano anche l'appoggio dell'Egitto, già confrontato con la presenza di al Qaida nella penisola del Sinai. Ieri, il Segretario di Stato statunitense John Kerry ha fatto tappa al Cairo per valutare la situazione

Australia e Francia pronte a intervenire

Domenica mattina, l'Australia ha annunciato di voler partecipare con un contingente di 600 soldati e aerei da combattimento dispiegati negli Emirati Arabi. Per il premier Tony Abbott, si tratta di un contributo prudente e proporzionato. E anche Parigi si mobilita, per intercettare i potenziali combattenti presenti sul suo territorio e attratti dalla guerra santa in Siria e Iraq. Secondo il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve sono più di 900 i cittadini francesi e stranieri segnalati. Tra loro anche una sessantina di donne. Lunedì, all'Assemblea nazionale sarà illustrato un piano di intervento improntato al divieto di lasciare il paese.

ATS/reuters/MT/bin

Dal TG12.30:

RG delle 12.30 del 14/09/2014; la corrispondenza di Giancarlo Ciccone

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