Gli exit poll delle elezioni anticipate di sabato sembrano evidenziare una sorta di rivoluzione in Irlanda. Infatti, la sinistra nazionalista del Sinn Fein, paladina dei sogni di riunificazione con l'Ulster alimentati anche dai possibili contraccolpi della Brexit sul grande vicino britannico, è per la prima volta in corsa per il traguardo di primo partito della Repubblica. Non capitava da un secolo e, anche se la maggioranza assoluta resta fuori portata e non potrà andare al Governo, appare in grado di condizionare l'agenda futura della nazione.
Lo scrutinio è iniziato domenica mattina e si concluderà domani, lunedì, ma i dati diffusi dalla TV pubblica RTE indicano un testa a testa all'ultima scheda. Con il Sinn Fein di Mary Lou McDonald - la leader 50enne subentrata a Gerry Adams e protagonista del cambio generazionale che ha portato quello che fu il braccio politico della guerriglia dell'Ira da forza di riferimento della trincea repubblicana nel solo Ulster a partito competitivo pure a Dublino - che avanza al 22,3%.
E i due grandi partiti filoeuropeisti di centro-destra che da sempre si contendono il potere nell'isola, il Fine Gael del premier uscente Leo Varadkar e il Fianna Fail di Michael Martin, rispettivamente al 22,4 e al 22,2%.
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