L’America è rimasta attaccata ai televisori martedì sera per seguire l’atteso dibattito tra i candidati repubblicani alla presidenza, andato in scena al Milwaukee Theater dell’omonima metropoli del Wisconsin. All’evento erano presenti tutti i principali aspiranti alla nomination repubblicana impegnati per sconfiggere i democratici quando si andrà alle urne tra dodici mesi, ma tra questi ha brillato solo il figlio e fratello d’arte, Jeb Bush.
Confrontato a numerosi avversari, come la ex dirigente di HP Carly Fiorina, il neurochirurgo di Detroit Ben Carson, il senatore texano Ted Cruz, il suo collega della Florida Marco Rubio e il miliardario Donald Trump, Jeb - figlio e fratello di due presidenti - è rimasto concentrato, ha ignorato i suoi contendenti e ha risposto in maniera pacata e precisa a tutte le domande.
Trump, Carson e Rubio, ancora in testa nei sondaggi, hanno messo in scena quella che i media considerano la loro performance forse peggiore dall'inizio della campagna elettorale, con il primo che ha rilanciato l’idea di un muro tra Stati Uniti e Messico per fermare l’immigrazione clandestina e Rubio che ha dato del gangster a Vladimir Putin, mentre gli altri non hanno mai spiccato nei loro interventi. Bush junior è invece rimasto fuori dai battibecchi e ha raccolto ampi consensi, soprattutto quando ha dichiarato che ai repubblicani per vincere serve un "comandante in capo" e non un "agitatore in capo", riferendosi a Trump.
Reuters/ATS/EnCa
RG 07.00 dell'11/11/15 - Il servizio di Emiliano Bos
RSI Info 11.11.2015, 08:21
Contenuto audio
Dal TG 12.30:
Il quarto dibattito repubblicano
Telegiornale 11.11.2015, 13:30