I miliziani del sedicente Stato islamico (IS), già molto presente sulle coste del paese, sta cominciando a progredire in modo sensibile verso l’interno della Libia. Nelle su mire, secondo il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian, i pozzi di petrolio e le riserve libiche di greggio.
Secondo stime francesi, il gruppo potrebbe contare su 2-3'000 combattenti in Libia, di cui almeno 1'500 a Sirte, città natale di Muhammar Gheddafi. L'IS tenterebbe dunque di impossessarsi delle risorse petrolifere spingendosi verso Ajdabiya, 350 km da Sirte e 200 da Bengasi, in una zona dove si concentrano le maggiori risorse di oro nero e di gas del paese.
Proseguono a Roma le discussioni per cercare una soluzione al conflitto libico
RSI Info 14.12.2015, 12:01
La Libia, finita in un’ininterrotta guerra civile dall’uccisione di Gheddafi, è retta da due parlamenti in contrapposizione e se "non si riuscirà a trovare una soluzione negoziale al conflitto interno, teme il ministro francese, il vincitore sarà l'IS. Fortunatamente i governi di Tripoli e di Tobruk stanno iniziando a prendere coscienza che se le discussioni attualmente in corso sotto l’egida dell’ONU per porre fine al conflitto non arriveranno a una soluzione, la Libia finirà presto nelle mani dell’IS".
Red.MM/AFP/Swing