Kristalina Georgieva non potrebbe essere più chiara: “ E’ assolutamente fondamentale che il mondo rimanga attento alla tragedia della gente in Siria e alla necessità assoluta di avere accesso alle persone bloccate da questo conflitto ”.
Se nell’ultimo anno di conflitto le vittime sono quadruplicate, il numero di persone sfollate dal proprio domicilio è aumentato di almeno il doppio. La Commissaria europea alle emergenze umanitarie è preoccupata per l’impatto che i rifugiati cominciano ad avere sulla stabilità dei paesi confinanti, specialmente in Libano e in Giordania.
“ C’è un rischio significativo di esodo verso i paesi vicini, ma siccome i paesi vicini non possono accoglierle oltre, ci saranno più persone che arriveranno in Europa ”.
La Georgieva - ex funzionaria della Banca Mondiale, incaricata di coordinare gli sforzi dell’Unione europea in tutti gli scenari di conflitto e di catastrofe del mondo – è intervenuta ad una conferenza organizzata dalla Missione svizzera presso l’Unione europea a Bruxelles per celebrare 150mo anniversario dalla fondazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa.
All’incontro, cui ha preso parte anche il presidente CICR, Peter Maurer, il problema dell’ accesso del personale umanitario in Siria è stato al centro di quasi tutti gli interventi.
" Abbiamo finalmente un comunicato presidenziale del Consiglio di sicurezza sull’accesso umanitario e maggior pressione viene fatta sulle parti in conflitto. Di conseguenza c’è un leggero miglioramento, per esempio nella concessione dei visti e dei permessi per i convogli che portano cibo e altri generi di prima necessità. Ma siamo ancora lontani daal livello necessario. L’impegno, per esempio sui servizi medici, è molto deludente ".
L’Organizzazione mondiale della sanità ha confermato oggi la presenza della poliomielite nel nord-est, al confine con la Turchia. Su 22 casi sospetti, le analisi hanno permesso di confermarne già 10. Una novità preoccupante ma non cosi imprevedibile, vista la difficoltà di far giungere aiuti sanitari in quelle zone.
"Il governo siriano è preoccupato che si dia dell’assistenza ai ribelli e non ha cooperato nel lasciar passare l’assistenza medica. Se c’è la polio in Siria, potrebbe andare nei paesi confinanti e questo è un problema molto pericoloso ".
La comunità umanitaria chiede che – come è stato fatto per le armi chimiche – si faccia pressione sul governo di Assad e sui ribelli affinchè lascino passare un numero maggiore di operatori, superando i sospetti e i timori che gli aiuti vadano soprattutto a vantaggio dell’avversario.
Quanto alle zone di confine, l’Unione ha già speso due miliardi di euro.
“ Lo facciamo perché è giusto moralmente, ma anche perché se non aiutiamo questi paesi rischio di nuovi flussi migratorio verso l’Europa aumenterà ”, spiega Georgeva.
“ Oggi ci sono 2,2 milioni di rifugiati nei paesi limitrofi, 50.000 in Europa. Se non otterremno un maggiore accesso umanitario potete stare certi che questi numeri aumenteranno, specialmente durante questo terzo inverno consecutivo di conflitto ”.
Tomas Miglierina
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Kristalina Georgeva
RSI Info 29.10.2013, 18:36