È salito a 2'497 morti il bilancio del violento terremoto che venerdì notte ha colpito il Marocco con magnitudo 6,8 secondo l'istituto sismologico statunitense. Il Ministero dell'Interno, citato dal media Medias24, riferisce anche di almeno 2'476 feriti. Nel frattempo sui monti dell'Atlante continua la disperata corsa contro il tempo per salvare i sopravvissuti dalle macerie.
Alcune città e villaggi nelle zone montagnose più colpite, fuori da Marrakesh, sono stati completamente rasi al suolo, mentre cresce la frustrazione della popolazione locale per gli scarsi aiuti giunti per l'estrazione degli eventuali sopravvissuti, poiché le squadre di intervento faticano a portare i macchinari nelle aree remote, riferisce la BBC.
Gli ospedali hanno bisogno urgente di sangue e tra i marocchini è scattata la solidarietà
E mentre negli ospedali si accalcano le file per donare il sangue, il governo marocchino ha confermato di aver accettato aiuti di emergenza solo da Regno Unito, Spagna, Qatar ed Emirati Arabi Uniti e che le squadre di soccorso di questi Paesi sono in viaggio verso il Marocco.
La risposta all'emergenza dopo il terremoto è ora in una fase in cui l'aiuto internazionale è davvero necessario, ha detto alla BBC il direttore regionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, Hossam El Sharkawi: "I sopravvissuti, come mostrano molti report, hanno bisogno di cibo e acqua, coperte, riparo e alcune medicine", ha affermato. "I soccorritori locali hanno svolto un lavoro fantastico fino ad oggi, ma il terzo giorno sono esausti. E avranno bisogno di ulteriore aiuto", ha aggiunto.
Secondo i corrispondenti dell'AFP, i soccorritori spagnoli hanno iniziato ad operare in due località colpite dal terremoto a sud di Marrakech, Talat Nyaqoub e Amizmiz. "Le maggiori difficoltà si riscontrano nelle aree remote di difficile accesso, come questa, da dove i feriti vengono trasportati in elicottero", ha dichiarato la responsabile del team Annika Coll. "È difficile dire se le possibilità di trovare sopravvissuti stiano diminuendo, perché ad esempio in Turchia (colpita da un violentissimo terremoto a febbraio, ndr) siamo riusciti a trovare una donna viva dopo sei giorni e mezzo. C'è sempre speranza", ha aggiunto.
Non tutti però soffiano sul fuoco della chiusura agli aiuti. La ministra degli Esteri francese Catherine Colonna definisce "cattiva e fuori posto" la polemica. "Il Marocco non ha rifiutato alcun aiuto o proposta. Non è così che vanno presentate le cose", ha detto, insistendo sul fatto che "il Marocco è un Paese sovrano" ed "è l'unico a poter determinare quali sono i bisogni e il ritmo con cui vuole che gli aiuti vengano forniti".

Terremoto in Marocco, faticano ad arrivare gli aiuti internazionali
Telegiornale 10.09.2023, 20:00

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Radiogiornale 11.09.2023, 12:30
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