L’Irlanda resta senza Primo ministro e Governo. Giovedì né il premier uscente Enda Kenny né Micheal Martin, capo del partito d’opposizione Fianna Fáil, sono riusciti a ottenere la maggioranza necessaria in Parlamento.
Le elezioni del 26 febbraio hanno consegnato al Paese un Legislativo altamente frammentato. La coalizione che sosteneva il precedente Governo, formata da Fine Gael e Partito laburista, ha perso la maggioranza assoluta. Gli elettori l’hanno punita a causa della politica varata per uscire dalla crisi del 2008-2009.
L’austerità ha avuto profonde conseguenze sociali, ma dopo cinque anni di difficoltà è stata in grado di rimettere in sesto le finanze dello Stato e rilanciare l’economia della Tigre celtica. I dati macroeconomici indicano che nel 2015 il PIL dell’Irlanda - trascinata dalle esportazioni che hanno beneficiato della debolezza dell’euro - è cresciuto del 7,8%. Si tratta del migliore risultato di tutta l’Unione europea. Inoltre la disoccupazione è scesa e i consumi privati sono saliti.
Diem/ATS