Nel quarto giorno di viaggio in Corea del Sud, Papa Francesco ha incontrato nella cittadina di Haemi i vescovi dell'Asia, ai quali ha trasmesso un messaggio di fratellanza chiaro e spontaneo. "In tale spirito di apertura agli altri, spero che i paesi del continente asiatico con i quali la Santa Sede non ha ancora una relazione piena", ha detto il Pontefice, "vorranno sostenere un dialogo a beneficio di tutti, non solo politico, ma pure fraterno".
Le parole istintive del Santo Padre sono rivolte anche ad altre nazioni che non intrattengono ancora relazioni ufficiali con il Vaticano, come è il caso della Corea del Nord, ma più di ogni altra cosa sembrano voler dare rassicurazioni ai cinesi. Intanto continua da parte delle autorità di Pechino l'opera di demolizione di croci e crocifissi di chiese cristiane.
Prima di andare all’incontro con i vescovi, il Papa ha battezzato Lee Ho Jin, il papà di uno dei ragazzi annegati nel naufragio del traghetto Sewol, che lo scorso aprile ha provocato 293 morti e 10 dispersi. Lee ha scelto di chiamarsi Francesco.
Red. MM/ANSA/Reuters/EnCa