Sono passati quarant’anni esatti. Parliamo del 9 maggio del 1978, il giorno in cui il cadavere dello statista italiano Aldo Moro fu ritrovato nel baule di un'auto nel centro di Roma, dopo il sequestro e 55 giorni di prigionia.
Oggi, la figlia Maria Fida ed il nipote Luca si raccontano alla RSI. E lo fanno partendo da quel trauma profondo che ha sconvolto le loro vite e che non smette ancora di portare tormento.
"Ora stiamo raccogliendo le firme", ci dice il nipote. Perché Aldo Moro - che è il simbolo delle vittime del terrorismo - per le leggi dello Stato italiano "non è riconosciuto ufficialmente come tale".
Madre e figlio stanno combattento perché memoria e verità storica possano avvicinarsi sempre di più.
redMM