L’Ucraina ha ricevuto un “progetto di piano” statunitense per porre fine alla guerra con la Russia e ha dichiarato di essere pronta a lavorare in modo “costruttivo” con Washington e (i suoi) partner in Europa e nel mondo intero “per giungere alla pace”, senza fornire dettagli sulle proposte. Secondo la stessa presidenza ucraina, è prevista una conversazione tra Volodymyr Zelensky e Donald Trump su questo argomento “nei prossimi giorni”. Zelensky, si legge nella nota della presidenza ucraina, “ha delineato i principi fondamentali che sono importanti per il nostro popolo e, in seguito all’incontro di oggi, abbiamo concordato di lavorare sui punti del piano in modo da garantire una fine dignitosa alla guerra”.
Secondo una fonte dell’AFP, le proposte USA presentate all’Ucraina sembrano molto favorevoli al Cremlino. Riprendono le condizioni massimaliste avanzate in precedenza dalla Russia e già respinte in passato da Kiev, che le vedeva equivalenti a una capitolazione de facto.
Intanto il Guardian riporta il parere di alti funzionari di Kiev, secondo i quali la proposta USA-Russia sarebbe “assurda” e inaccettabile. Secondo loro il piano sarebbe stato presumibilmente redatto da Dmitriev (stretto alleato del presidente russo Vladimir Putin) e dall’inviato speciale di Trump, Witkoff e sarebbe una “provocazione” per “disorientare” gli alleati dell’Ucraina. “Non ci sono segnali che il Cremlino sia pronto per negoziati seri. Putin vuole guadagnare tempo per evitare sanzioni USA”, dice Oleksandr Merezhko, presidente della commissione parlamentare per la politica estera. Il viceministro degli esteri Sergiy Kyslytsya ha definito l’iniziativa irrealistica.
Il piano USA in 28 punti e i territori che l’Ucraina perderebbe
Secondo i media statunitensi il piano, che contiene 28 proposte, prevederebbe il “riconoscimento della Crimea e di altre regioni prese dalla Russia”, che controlla ormai quasi il 20% del territorio ucraino, ha indicato all’AFP un alto funzionario a conoscenza del dossier, sotto condizione di anonimato.
Mosca aveva già chiesto in passato a Kiev di cederle le regioni di Donetsk e Lugansk nell’est, e di Kherson e Zaporizhzhia nel sud, regioni ora controllate parzialmente e di cui rivendica l’annessione dal settembre 2022 (oltre alla penisola di Crimea, annessa nel 2014). Il presidente russo Vladimir Putin, in particolare, aveva già chiesto che l’Ucraina ritirasse le sue truppe dalle regioni di Donetsk e Lugansk in cambio del congelamento della linea del fronte nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson, secondo quanto riportato dalla Turchia, intermediaria in tre cicli di colloqui diretti tra Kiev e Mosca quest’anno.
L’Ucraina esclude di riconoscere come russi i territori occupati, pur ammettendo che la loro ripresa per via militare rischia di essere impossibile. Secondo i media americani, il piano esige anche che l’Ucraina riconosca il russo come lingua ufficiale insieme all’ucraino e che i diritti della Chiesa ortodossa dipendente dal patriarcato di Mosca, vietata nel 2024 dalle autorità, siano ripristinati.
Riduzione dell’esercito ucraino e via i missili a lungo raggio
Le proposte prevedono anche “la riduzione dell’esercito ucraino a 400’000 persone”, ovvero poco più della metà dei suoi effettivi e l’abbandono di tutti i suoi missili a lungo raggio, secondo l’alto funzionario. La limitazione delle capacità militari dell’Ucraina, l’arresto delle forniture di armi da parte dei suoi alleati e il divieto di mobilitazione fanno parte delle richieste già espresse da Mosca che, da parte sua, dispone di truppe più numerose e meglio armate. La Russia è fermamente contraria a qualsiasi presenza di truppe della NATO in Ucraina, così come all’adesione di Kiev all’Alleanza Atlantica. Kiev chiede da parte sua garanzie di sicurezza da parte degli occidentali, comprese truppe europee sul suo suolo, cosa che il piano USA prevede di vietare, secondo i media. L’Ucraina potrebbe tuttavia negoziare altre garanzie di sicurezza con gli Stati Uniti e l’UE.
Proposte preparate dalla Russia e approvate dagli USA?
Kiev ritiene che queste proposte siano state preparate dalla Russia e approvate dagli statunitensi che inviano a Kiev dei “segnali” per “accettare questo piano”, ha dichiarato all’AFP l’alto funzionario. “Non sappiamo se si tratta realmente di un piano di Trump” o semplicemente “del suo entourage”, ha aggiunto. Ciò che la Russia è tenuta a fare in cambio “non è chiaro”, ha ancora sottolineato questo funzionario. Secondo il media statunitense Axios, Washington e Mosca hanno lavorato in segreto alla sua elaborazione, cosa che il Cremlino si è rifiutato di commentare. Questa proposta arriva mentre i colloqui tra Kiev e Mosca sono in stallo, e l’esercito russo avanza in diversi settori, continuando i suoi attacchi sulle città ucraine. Dal suo ritorno al potere all’inizio dell’anno, Donald Trump si è presentato come un mediatore per questo conflitto ma i suoi sforzi finora non hanno dato frutti. Ha infine adottato in ottobre sanzioni contro il settore petrolifero russo.
“Entrambe le parti dovranno accettare di fare concessioni difficili ma necessarie”, ha dichiarato da parte sua il segretario di Stato USA, Marco Rubio, sostenendo uno “scambio di idee serie e realistiche”. Il Cremlino ha dichiarato di non avere alcun commento.
Gli alleati europei dell’Ucraina hanno da parte loro insistito affinché qualsiasi accordo includa le posizioni dell’UE e di Kiev. “Perché un piano funzioni, è necessario che gli ucraini e gli europei siano coinvolti”, ha dichiarato giovedì il capo della diplomazia dell’UE, Kaja Kallas. “Gli ucraini rifiuteranno sempre ogni forma di capitolazione”, ha assicurato il capo della diplomazia francese Jean-Noël Barrot.

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