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"Polemiche perché è donna la rapita"

La giornalista Giuliana Sgrena, sequestrata in Iraq nel 2005, condanna la campagna d'odio scatenata contro Silvia Romano, liberata in Somalia dopo 18 mesi

  • 13.05.2020, 00:14
  • 22.11.2024, 19:22
02:30

RG 18.30 del 12.05.20 L'intervista a Giuliana Sgrena (di Chiara Savi)

RSI Info 12.05.2020, 22:28

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Di: M.Ang/EBe 

"Non si tiene conto che Silvia Romano è una vittima di un sequestro compiuto da parte di jihadisti terrificanti". "La sua vita è stata veramente in bilico. Polemizzare sul fatto che si sia pagato un riscatto non ha senso, perché la vita umana è la cosa più importante". Così la giornalista ed ex ostaggio in Iraq, Giuliana Sgrena, ai microfoni della RSI, ha condannato la campagna d'odio scatenata contro Silvia Romano, la volontaria appena liberata dopo essere stata tenuta prigioniera per 18 mesi in Somalia.

In merito alle polemiche sul pagamento del riscatto Giuliana Sgrena sottolinea: "dicono che con il riscatto si finanziano i terroristi ma in molti modi si possono finanziare i terroristi..., anche quando si paga per andare a lavorare per mantenere delle industrie, soprattutto quella petrolifera. Quindi parlare solo contro questo tipo di riscatto, perché finanzia i terroristi ,mi sembra pretestuoso".

Anche nel caso di Giuliana Sgrena, il ritorno in Italia era coinciso con accuse feroci. "Immediatamente cominciarono le polemiche che sorgono quando è una donna ad essere rapita", spiega la giornalista. "Quando sono uomini, non si contesta mai la scelta di essersi recati in quel luogo. Le donne, invece", dicono alcuni ... "se la vanno sempre a cercare".

Giuliana Sgrena era stata sequestrata a Bagdad per un mese nel 2005. Durante la sua liberazione era morto l'agente dei servizi segreti italiani Nicola Calipari, che, dopo il pagamento del riscatto, la stava portando in salvo. Calipari venne ucciso da soldati statunitensi ad un posto di blocco. Anche all'epoca venne scatenata una campagna d'odio contro la giornalista. Vi fu anche chi non ebbe vergogna di accusare Giuliana Sgrena della morte di Calipari.

"Ovviamente non sono stata io a premere il grilletto, ma la sindrome della sopravvissuta me la porterò dentro per tutta la vita", conclude Sgrena.

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