Il tasso di partecipazione per il referendum sulla ripartizione dei migranti nell'Unione Europea, per il quale s'è votato domenica in Ungheria, non ha raggiunto il quorum del 50%, fermandosi 5 punti più sotto, e il responso delle urne è quindi nullo.
Una sconfitta per il primo ministro Viktor Orban, malgrado la schiacciante affermazione del "no" (95%), ovvero di chi, come lui, ritiene che Bruxelles non abbia il diritto di decidere le quote da assegnare ai singoli Stati membri senza che le popolazioni interessate siano state consultate. La maggior parte degli aventi diritto ha quindi seguito l'appello della sinistra, all'opposizione, e delle organizzazioni umanitarie che avevano invitato a disertare i seggi.
Cifre, sia quelle relative alla partecipazione che quelle concernenti lo scrutino, ampiamente previste dagli osservatori e che permettono ad entrambi i campi, come in effetti è successo, di proclamarsi vincitori. Le dichiarazioni del capo del Governo, d'altra parte, lasciano prevedere che il risultato sarà comunque interpretato come un via libera all'uso del pugno di ferro.
AFP/dg