Il Tribunale di Lucca, dopo cinque ore di camera di consiglio, ha condannato 23 persone per reati diversi legati alla strage di Viareggio.
Condannati pure a sette anni e a sette anni e sei mesi i super manager Mauro Moretti e Michele Mario Elia, ex amministratori delegati delle Ferrovie dello Stato e della Rete ferroviaria italiana. L’accusa aveva chiesto il doppio della pena. Diversi i reati contestati: dal disastro ferroviario all’omicidio plurimo e a quello colposo. Alla lettura delle sentenza, i familiari delle vittime che si attendevano pene più severe hanno tiepidamente applaudito.
Il 29 giugno del 2009 un treno merci che trasportava liquido altamente infiammabile deragliò alla stazione di Viareggio alle 23.48. Immediatamente si scatenò un vasto incendio: morirono 32 persone, diverse altre riportarono gravi ferite e ustioni.
La reazione dei famigliari delle vittime
Per Marco Piagentini, presidente dell'associazione che riunisce i famigliari delle 32 vittime, la sentenza di condanna evidenzia l'esistenza di un problema di sicurezza sul piano del trasporto ferroviario di sostanze pericolose. "La cosa che è certa è che comunque noi abbiamo perso... Abbiamo perso i nostri famigliari, i nostri cari.." ha sottolineato.
Marco Piagentini poco dopo la sentenza
Il 47enne perse nella strage la moglie e i due figli. Egli stesso rimase gravemente ustionato e ancora oggi porta i segni delle lesioni subìte a seguito del disastro ferroviario. Qui di seguito le sue considerazioni dopo la sentenza, raccolte dal collega Simone Della Ripa.
Intervista a Marco Piagentini
RSI Info 31.01.2017, 23:38
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ANSA/AlesS
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