Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti si consulteranno rapidamente in caso di crisi regionali, coordineranno la loro risposta a sfide, provocazioni e minacce che riguardano interessi comuni. E’ una delle conclusioni che si leggono nella dichiarazione finale del vertice trilaterale che Joe Biden ha tenuto a Camp David (Maryland) con il presidente coreano Yoon Suk Yeol e il premier giapponese Fumio Kishida.
Ma quello che più colpisce sono i toni più duri del solito con cui i tre condannano quello che definiscono l’atteggiamento “pericoloso e aggressivo” della Cina con le sue rivendicazioni “illegittime” nel Mar cinese meridionale. “Ci opponiamo fortemente a ogni tentativo unilaterale di cambiare lo status quo”, scrivono i tre.
Il presidente degli Stati Uniti sta cercando di appianare le divergenze che ancora esistono tra Seul e Tokio, risalenti all’occupazione giapponese della penisola coreana (1910-1945) per fare si che i due paesi entrino con Washington in un’alleanza a tre. Attualmente sia Corea del Sud che Giappone sono alleati USA ma non sono formalmente alleati tra loro. L’obbiettivo non è creare una NATO del Pacifico - ha spiegato il consigliere per la sicurezza nazionale USA, Jake Sullivan – ma i tre paesi intensificheranno la loro cooperazione militare, incluse esercitazioni congiunte, in un momento in cui anche in quella regione marina strategica le tensioni militari si sono acuite.
Pechino guarda alle manovre di Washington con molto sospetto. Alla vigilia del vertice un portavoce ha detto che ogni sforzo americano per rafforzare i legami con Corea del Sud e Giappone potrebbe “aumentare la tensione e le ostilità nella regione”.

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Notiziario 18.08.2023, 22:10
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