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Una bugia costata due tragedie aeree

Formalizzate le accuse contro un ex pilota di test della Boeing: mentì sui difetti del MCAS, causa dei due incidenti dei 737 MAX

  • 15.10.2021, 10:02
  • 20.11.2024, 19:27
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Notiziario 4.00 del 15.10.2021

RSI Info 15.10.2021, 09:51

  • keystone
Di: ATS/pon 

Un ex pilota di test della Boeing rischia fino a 100 anni di carcere per aver mentito riguardo alle simulazioni effettuate con un software installato sui modelli 737 MAX, poi all'origine di due gravi incidenti: quelli di un apparecchio della Lion Air nell'ottobre del 2017 e di uno della Ethiopian Airlines nel marzo del 2019, che hanno causato in tutto 346 morti e che hanno portato poi a una sospensione dei voli fino al dicembre 2020.

Il Ministero della giustizia statunitense ha annunciato giovedì che sono state formalizzate le accuse nei confronti del 49enne Mark Forkner, che fornì "informazioni false, imprecise e incomplete" alla FAA, l'agenzia di vigilanza del settore aviatorio americano. Già nel 2016 - un anno prima che il modello di velivolo venisse omologato - l'accusato si era reso conto di un malfunzionamento del sistema MCAS, ma non informò chi di dovere. A provarlo c'è una mail inviata a un collega tre anni più tardi.

L'informazione non divenne pubblica, il programma informatico fu certificato e nessun avvertimento venne inserito nei manuali di formazione. I piloti periti nei due crash erano dunque impreparati ad affrontare l'emergenza quando il loro MCAS - il cui scopo era evitare il pericolo di stallo - mandò gli aerei in picchiata.

Forkner è la prima persona incolpata in questa vicenda, per la quale Boeing ha già versato oltre 2,5 miliardi di dollari, riconoscendo che due suoi dipendenti avevano indotto in errore la FAA.

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