In Italia è stato approvato il disegno di legge, su proposta del ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, che contiene le misure sul voto in condotta e le sospensioni e che introduce le attività di cittadinanza solidale. La maggioranza esulta, Lega in primis, che si intesta la paternità del provvedimento. Le opposizioni insorgono, parlano di stretta repressiva e punitiva, evocano addirittura un ritorno a una mentalità fascista.
Dal prossimo anno scolastico tornano quindi, per scuole medie e superiori, le valutazioni numeriche e vengono introdotte multe per chi aggredisce il personale scolastico. Ma la norma più contestata è quella che reintroduce il voto in condotta, che farà media, e potrebbe provocare la bocciatura dello studente. Sarà espresso in decimi e se, alla fine dell’anno, sarà inferiore al sei, il consiglio di classe dovrà bocciare o non ammettere all’esame di terza media lo studente. Vale lo stesso per le scuole superiori e oltre a venire bocciati o non ammessi all’esame di Stato, nel caso di un voto in condotta insufficiente o anche con un sei, è previsto pure che lo studente debba presentare un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale, cioè una prova di educazione civica. In caso di insufficienza nella prova, lo studente non sarà ammesso all’anno successivo o all’esame di Stato.
Protestano le associazioni studentesche, che parlano di approccio punitivo. “Il disegno di legge guarda alla scuola e agli studenti non con un approccio educativo, formativo, di riparazione del danno, bensì a un approccio che vede la scuola come punitiva e che vede lo studente come criminale”, dice Paolo Notarnicola, il coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti medi.
Ultimo aspetto, quello che riguarda le sospensioni: gli studenti puniti dovranno fare ore di servizi sociali nella loro scuola e produrre alla fine un elaborato sul loro percorso rieducativo.

Il Faro: Studenti stressati
Telegiornale 14.09.2024, 20:00