Si riapre il dibattito sui video che riguardano gli interventi della polizia mentre è in azione. L'associazione nazionale dei corpi di polizia, infatti, denuncia una situazione di aggressività nei propri confronti e a Basilea si chiede addirittura che le riprese siano vietate. Non ha dubbi, in proposito, Jean-Luc Addor, consigliere nazionale dell’UDC, che a settembre porterà la questione in Parlamento: lo spunto per la base legale esiste già nell’ordinanza sulle dogane che si vorrebbe dunque estendere alle altre forze dell’ordine.
“Propongo una protezione a tutti gli effetti della polizia dalle persone”, dice Addor. E ancora: “Ci si deve rendere conto che ci sono azioni, tipo quelle di Renovate Switzerland eccetera, dove c’è gente che filma sperando che ci siano delle reazioni, delle escalation. Così poi avranno materiale per attaccare la polizia”.
Gli agenti stanno provando da tempo ad adottare misure per tutelarsi, come telecamere fissate sulla divisa, le cosiddette Body Cam. Ma per Addor la questione di fondo è che “con questo tipo di mezzi si rimane in una logica che io contesto assolutamente”, per la quale “gli agenti sono a priori colpevoli di interventi brutali o di abusi. Francamente ne abbiamo abbastanza di questa inversione dei ruoli”.
Non tutti però la pensando come Addor. Per Sara Rusconi, portavoce di Amnesty International, “un divieto generalizzato di riprendere azioni della polizia sarebbe contro il diritto internazionale; ci sono regole da seguire. Lo scopo delle riprese di un’azione di polizia deve essere quello di permettere di documentare i fatti ed aiutare un’indagine, non certo finire sui social”.
Al dibattito però mancano i dati. Non ci sono statistiche che quantificano l’eccessivo utilizzo della forza da parte della polizia: “Noi – dice ancora Rusconi – da quasi vent’anni, insieme ad altre organizzazioni svizzere ed internazionali, chiediamo che nascano in Svizzera istanze indipendenti per raccogliere denunce e indagare sull’operato della polizia”. Questo potrebbe rassicurare gli stessi agenti, perché se lo strumento è trasparente “può migliorare la percezione dell’operato della stessa da parte di determinate fasce della popolazione”.
SEIDISERA del 24.07.23 Polizia
RSI New Articles 24.07.2023, 19:05
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