La Svizzera ha inviato materiale e offre le sue competenze tecniche per contrastare gli effetti della distruzione nella notte fra lunedì e martedì della diga di Kakhovka, nell'Ucraina meridionale.
Stando a quanto anticipato dalla SonntagsZeitung e poi precisato dal Dipartimento federale degli affari esteri, due specialisti in acqua potabile e servizi del Corpo di aiuto in caso di catastrofe sono stati mandati a sostegno dell'ambasciata svizzera a Kiev, dove con un ingegnere ucraino studiano soluzioni a breve e medio termine. Un terzo è stato distaccato presso la missione delle Nazioni Unite.
Pompe e tubature verranno invece spedite in tempi brevi ai gestori della rete di distribuzione dell'acqua, che a monte dello sbarramento ne hanno urgente bisogno per assicurare le forniture a fronte del calo del livello del bacino e del fiume Dnepr (Dnipro). L'ambasciata, infine, di concerto con comuni e specialisti locali e con le ONG, sta mettendo a punto i piani per la consegna di impianti di trattamento dell'acqua e di serbatoi.
La valutazione dei bisogni richiederà ancora qualche giorno. L'accesso alle zone inondate è inoltre complicato dal rischio legato alle mine che si trovavano sul terreno.

Ucraina, esplode una diga, inondazioni
Telegiornale 06.06.2023, 20:00