Una rete di bunker con pezzi d’artiglieria e lanciamine è stata costantemente mantenuta e ampliata fino al 2003. Oltre cento di queste installazioni difendevano il confine settentrionale e meridionale, così come i due principali assi alpini. Nel 2018, ricorda RTS, il Parlamento ha deciso di smantellare questo sistema difensivo da Guerra Fredda, ritenuto inutile in un’Europa in pace.
All’epoca, Guy Parmelin, spiegava: “Abbiamo fatto un’analisi di opportunità: ne abbiamo ancora bisogno o no? La risposta è stata chiaramente no”.
L’esercito considera di rimettere in funzione alcuni bunker (19h30, RTS, 12.05.2025)
Dopo l’inizio della guerra in Ucraina nel 2022 l’esercito ha però cambiato rotta, reinserendo nel suo catalogo delle strutture i bunker dismessi.
Per la prima volta, il capo dell’esercito Thomas Süssli ha detto che se la situazione della sicurezza dovesse peggiorare, alcuni potrebbero essere rimessi in condizione di sparare. “Un gran numero di questi lanciamine da fortezza sono ancora in ottime condizioni. Potrebbero essere rapidamente rimessi in funzione se il Parlamento lo approvasse”, sottolinea.
Il comandante ritiene che sarebbe una misura sensata dal punto di vista militare: “In alcune regioni del Paese non ci sono installazioni militari tranne i lanciamine. Sono così ben fortificati che sarebbe necessario un colpo molto preciso per distruggerli”.
Un problema è che se le truppe non vengono più addestrate all’uso di questo tipo di armamento, si perdono le conoscenze necessarie, ma Süssli avanza una possibile soluzione: “La fanteria e le truppe meccanizzate, addestrate all’uso dei nuovi lanciamine mobili, potrebbero ricevere una seconda formazione per i lanciamine da fortezza”.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/ticino-grigioni-e-insubria/I-bunker-tornano-ad-ospitare-munizioni--1886837.html
Finora, l’esercito aveva preso in considerazione di riutilizzare queste installazioni, senza rimettere in servizio la loro potenza di fuoco. Per esempio come centri di comando, depositi di munizioni o alloggiamenti militari.
Da quando sono state dismesse, sei installazioni di lanciamine da fortezza sono state vendute. Una si trova a Saxon, in Vallese, ed è stata trasformata in un museo da un’associazione. La struttura è stata mantenuta in ottime condizioni dai volontari e, secondo il presidente Pascal Bruchez, potrebbe essere rimessa in servizio nel giro di una o due settimane.
Lo scenario di un attacco al confine elvetico è realistico? “No, è molto improbabile”, riconosce Georg Häsler, colonnello di artiglieria e giornalista specializzato in questioni di difesa. Tuttavia, sostiene la rimessa in servizio della potenza di fuoco dei lanciamine da fortezza. “Si tratta di pensare ciò che sembra impensabile e mantenere un sistema che mantiene una certa deterrenza, con pochi mezzi e ha una grandissima efficacia”.
Anche se nulla è formalmente deciso, un eventuale riutilizzo dei lanciamine da fortezza è il segno di una svolta nell’esercito: non esclude più di tornare a una difesa che si pensava appartenesse al passato.

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SEIDISERA 20.05.2025, 18:00
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