I lavoratori dell’edilizia vogliono negoziare un nuovo contratto nazionale mantello. Il testo attualmente in vigore, che regola le condizioni di lavoro di 100'000 persone, scade alla fine dell’anno.
Circa 500 rappresentati del settore, riuniti da UNIA sabato a Berna, hanno chiesto l’avvio al più presto di negoziati tra le parti sociali, mirando a una maggiore protezione contro il dumping salariale e assicurare il pensionamento a 60 anni.
La Società svizzera degli impresari-costruttori, per il momento, si è rifiutata di riprendere le discussioni interrotte nel 2014 creando, secondo il sindacato Syna, una situazione di incertezza tra i salariati.
ATS/sf