L’interramento delle linee dell’alta tensione nelle Tre Valli continua a far discutere. Il presidente dell’Associazione dei proprietari d’immobili attraversati da elettrodotti, il professor Elvio Bernardi, dalle pagine del Corriere del Ticino di martedì si è detto scettico sulla fattibilità dell’operazione, soprattutto dove c'è una maggiore concentrazione di linee dell’alta tensione come tra Biasca e Rivera.
Il professor Bernardi spiega infatti che “razionalizzare accorpando è possibile, spostarle al di fuori delle zone edificabili pure, ma far sparire i cavi sotto terra” non pare essere una “prospettiva realistica”. Lo è di più allontanarli dalle abitazioni.
A suo avviso infatti, non vi sarebbero molte possibilità d’interrare le linee a 380 kV, benché l’argomento sia oggetto di valutazioni fin dall’inizio del XXI secolo. Secondo Elvio Bernardi infatti, alla problematica economica legata al fatto che un cavo interrato costa dieci volte l'equivalente linea sui tralicci si affianca la questione della complessità impiantistica e delle evidenti difficoltà in caso d’interventi e manutenzione sottoterra.
EnCa