Il Dipartimento della sanità e della socialità lunedì ha informato che in occasione delle regolari analisi di controllo per la trichinella, un parassita che può infestare gli animali e l’essere umano, la scorsa settimana è stata riscontrata la positività in un campione di gruppo prelevato da sette cinghiali cacciati nella regione del Malcantone.
Sono in corso le analisi dei singoli animali del gruppo e in uno dei capi analizzato finora è stata confermata la positività alla malattia, che può avere conseguenze anche gravi pure negli esseri umani a seguito del consumo di carni crude o poco cotte delle specie colpite.L’analisi della trichinella, fanno sapere, è obbligatoria per legge sulle carni di tutti i cinghiali cacciati destinate al consumo e sulle carni suine ed equine di allevamento ed è effettuata su campioni di muscolo (diaframma) e sono volte a rintracciare la presenza di larve del parassita.
La trichinosi negli animali si manifesta in modo differente a seconda della specie colpita. Nella maggior parte dei casi non si manifesta alcuna sintomatologia o i sintomi sono lievi e temporanei. Gli animali selvatici maggiormente coinvolti nel ciclo del parassita sono i mammiferi predatori (lupo, lince, orso, volpe, tasso, ecc.) che si nutrono cacciando o consumando carogne, i cinghiali, i piccoli roditori, come pure gli uccelli predatori (rapaci) e singole specie di rettili. Tra gli animali domestici possono essere infettati i suini e gli equini.
L’essere umano può infettarsi consumando carni crude (anche lavorate, come gli insaccati) o poco cotte contenenti le larve di animali delle specie sopra indicate, mentre non vi è trasmissione da persona a persona. Per questo motivo tutte le carni delle specie potenzialmente coinvolte dalla malattia devono essere controllate, così come disciplinato dalle normative legali federali. È altresì fondamentale gestire correttamente tutti gli scarti di origine animale, compresi gli scarti di cucina, le carcasse di animali selvatici e gli scarti di macellazione. A tal proposito, le autorità invitano i cacciatori ad attenersi a quanto previsto dalle disposizioni federali e rendere possibile l'analisi di ogni capo cacciato.