La sezione del lavoro ticinese ha aperto un fascicolo per capire se la ditta con sede a Chiasso, attiva nell’effettuare “ricerche di mercato” sul lavoro come indicato dal titolare, stia agendo nel rispetto delle regole. Il dubbio che vuole fugare la Sezione cantonale del lavoro riguarda il possibile sconfinamento di questa attività nel “collocamento di lavoro privato”, per il quale, secondo la legge federale, servono autorizzazioni specifiche.
La vicenda, rilanciata in Svizzera dal Corriere del Ticino, è venuta alla luce delle cronache dopo la pubblicazione di alcuni annunci in un quotidiano italiano dove sostanzialmente si evidenziava l’impegno dell’azienda, previa iscrizione al prezzo di 200 franchi, a compiere ricerche di mercato finalizzate al reperimento di un lavoro in Ticino.
Un cliente ha deciso di rilasciare la propria testimonianza a Francesca Torrani del Radiogiornale della RSI, precisando che il titolare non prende certo nessuno per il collo per versare i 200 franchi di iscrizione “ma è consigliato". Questi però "non si fa sentire", ha detto "non ti aggiorna”. Il gestore del servizio ha risposto che quei denari servono alla gestione contrattuale della pratica e si pagano in anticipo perché essendo stranieri, poi è impossibile andare a prenderli in Italia.
Secondo il titolare, la ditta svolge solo una ricerca della mansione e molti iscritti poi non si fanno più sentire.
CSI/Red.MM
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CSI 18.00 TORRANI CHIASSO 23.11.13.MUS
RSI Info 23.11.2013, 18:30