Ticino e Grigioni

Fallimenti, tra l’ondata scampata e quella che arriverà

In Ticino non c’è stato il temuto aumento dei crac, ma per il 2024 spaventano gli aumenti dei tassi ipotecari e l’inflazione - Il caposezione Piccirilli: “Incideranno, ma è presto per dirlo”

  • 01.12.2023, 05:35
03:19

Stabili i fallimenti in Ticino

Il Quotidiano 30.11.2023, 19:00

Di: QUOT/SEIDISERA/RSI Info 

Il Ticino non è un cantone di fallimenti. A sostegno di questa affermazione il capo della Sezione esecuzione e fallimenti Fernando Piccirilli si appoggia sui dati del 2023 che, seppur ancora provvisori, indicano 1’304 “crac” in linea con l’anno precedente.

Il caposezione non è preoccupato: il numero rientra nella media svizzera. Tuttavia un balzo in avanti è avvenuto rispetto al 2022, quando i fallimenti erano stati 1’013: “Dopo la pandemia abbiamo notato un aumento delle procedure di eredità giacenti, vale a dire le eredità rifiutate dagli eredi che vengono liquidate in via di fallimento. Ma sostanzialmente la paventata ondata non c’è stata”.

La rinuncia alle eredità giacenti è un fenomeno che è ancora difficilmente spiegabile. “Molto probabilmente - osserva Piccirilli - si tratta di un cambiamento culturale. Non da ultimo può anche darsi che abbia influito la nuova norma prevista nell’ambito delle assicurazioni sociali, per cui gli eredi devono restituire la quota eccedente delle eredità in caso in caso di prestazioni complementari”.

Oltre alle eredità giacenti i fallimenti interessano in parti più o meno uguali il settore dell’edilizia e quello degli esercizi pubblici.

Ma non tutti i fallimenti sono per cosi dire limpidi. Ci sono anche degli abusi. Dal 2019 il Cantone ha una nuova figura, il perito fallimentare incaricato di esaminare alcune cessioni di attività sospette. Una quarantina i casi segnalati al ministero pubblico in seguito ad alcuni indizi. “Per esempio - cita il caposezione - la mancanza della contabilità o il versamento del capitale sociale che poi viene ritirato il giorno dopo. Sono segnali che fanno sì che il perito fallimentare approfondisca il dossier”. Il Cantone, da questo punto di vita si ritiene “un precursore”: “La figura del perito è attiva dal 1. luglio 2019, mentre le norme federali prevedono che dal 1. gennaio 2025 gli Uffici fallimenti devono segnalare al Ministero pubblico tutti i casi di fallimenti fraudolenti. Siamo stati pionieri”.

Difficile fare previsioni per il prossimo anno, anche se l’orizzonte è tutt’altro che sereno. “Quello che sicuramente inciderà - afferma Piccirilli - sarà la crisi economica, l’inflazione, l’aumento del costo della vita e l’aumento dei tassi ipotecari. Ciò avrà un impatto sia sulle procedure esecutive sia su quelle fallimentari. Ma è presto per dirlo. Anche dopo la pandemia ci si aspettava l’ondata di fallimenti che non è fortunatamente arrivata. O forse non è ancora arrivata”. Insomma, il pericolo non è ancora scampato.

“Chi parla di aumento non tiene conto di altre procedure”

La società di analisi economiche Dun & Bradstree, mercoledì, aveva parlato di un marcato aumento dei fallimenti in Ticino. Una lettura che non trova riscontro nei dati del Cantone. Secondo Piccirilli “evidentemente c’è un diverso modo di raccolta dei dati, perché le cifre fornite non contengono chiaramente le eredità giacenti e gli altri tipi di procedura. In sostanza loro constatano un aumento, in realtà noi nel globale sulle procedure constatiamo una certa stabilità. Ma per dirlo bisogna aspettare la fine dell’anno”.
             

05:24

Aumentano i fallimenti in Ticino, anzi no

SEIDISERA 30.11.2023, 18:30

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare