L'associazione Monti di Rima ha ultimato le prime due fasi di un progetto costato 1,2 milioni di franchi, finanziato da fondazioni, enti pubblici e proprietari, per recuperare e preservare quello che oggi è un idilliaco riparo dalla calura in Val Lavizzara, ma che nell''800 era un rifugio per lavori agricoli sulla via degli alpi e ha vissuto il suo momento di massima espansione tra il '500 e il '600.
In quel periodo decine di famiglie vi vivevano per tutto l'anno e avevano dovuto trovare soluzioni anche ingegnose per rifornirsi di acqua, in assenza di sorgenti. C'erano una cinquantina di case, un'ottantina di stalle e una trentina di torbe. A Casa Tonini, donata all'associazione e mantenuta intatta, sono stati ricreati i due ambienti: quello cinquentesco e quello ottocentesco.
Una terza fase del progetto partirà in autunno, coinvolgendo alcuni dei proprietari che finora non avevano aderito.