Non una coincidenza, ma un gesto intenzionale: dietro ai due roghi ravvicinati dei giorni scorsi nelle cantine di uno stabile di Breganzona sembra esserci la volontà di appiccare il fuoco. L'ipotesi del dolo, già emersa martedì, per la polizia rimane la più accreditata. La Scientifica è potuta scendere solo oggi nelle cantine, fino a ieri inaccessibili a causa delle alte temperature.
Questa mattina e anche per parte del pomeriggio, al civico 69 di Via Camara c'era un intenso viavai: sul posto oltre ai pompieri, c'erano i tecnici del comune di Lugano e l'amministratrice dello stabile.
Nelle ultime ore sono stati interrogati diversi inquilini, in qualità di testimoni. L'ipotesi che qualcuno si sia introdotto dall'esterno, è una fra le tante che restano sul tavolo. Si indaga a 360 gradi e per il momento non è noto se i sospetti si concentrino su qualcuno. Escluse le possibili contaminazioni di amianto o di piombo nell'aria e accertata la tenuta dei muri portanti, c'è la luce verde dal comune di Lugano per l'abitabilità.
Breganzona, si indaga sul dolo
Il Quotidiano 17.07.2019, 21:30