Ticino e Grigioni

La lista nera dei docenti a cui il Ticino non partecipa

L’elenco svizzero di chi non ha più il diritto di insegnare non viene alimentato dal Cantone – Il DECS: “Non c’è base legale, inoltre ora si usa l’estratto specifico del casellario”

  • 04.05.2023, 05:57
  • 20.11.2024, 11:23
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La lista nera dei docenti

SEIDISERA 03.05.2023, 18:42

  • tipress
Di: SEIDISERA/Red.MM 

La Conferenza cantonale dei direttori della pubblica educazione è l’organismo che, in Svizzera, conserva la lista dei docenti ai quali è stato revocato il diritto all’insegnamento. Si tratta di una specie di “lista nera” intercantonale di chi non è più autorizzato a insegnare. Una lista, è merso in un’inchiesta pubblicata dal Tages Anzeiger, alla quale il Ticino non partecipa, così come altri cantoni, nonostante l’obbligo determinato da un accordo intercantonale.

La lista ad oggi conta 96 nomi di ex docenti, condannati penalmente o con problemi psichici o di dipendenza. Le segnalazioni secondo il giornale provengono da 12 cantoni, tra questi i primi tre sono Zurigo, San Gallo e Berna. Il Ticino invece, malgrado ci siano stati casi legati a docenti sfociati nel penale, non comunica i nomi di chi non è più autorizzato a insegnare. Perché? “Non possiamo dare questi nominativi senza una base legale che ce lo permetta – ha risposto ai microfoni di SEIDISERA Giorgio Franchini, a capo dell’area amministrativa del DECS –. La nostra legislazione non prevede una procedura che conferisce agli insegnanti un’autorizzazione a insegnare e quindi di riflesso non c'è una procedura per ritirare questa autorizzazione. Nessuno dà una sorta di patentino a un insegnante, che di conseguenza non può essere ritirato”.

“Documento superato”

A livello cantonale non c’è quindi una base legale per questa lista. Ma il capo dell’area amministrativa sottolinea anche un altro aspetto: “Questa lista nera è un documento superato: aveva senso prima del 2015 quando non esisteva ancora l’estratto specifico per privati del casellario giudiziale, un documento ufficiale e valido per tutto il Paese e che tutti i candidati docenti devono produrre. Questo estratto fornisce informazioni sulle sentenze che vietano di esercitare una professione o determinate attività allo scopo di proteggere minori o altre persone vulnerabili”.

A tutti i docenti che si candidano per un posto in Ticino viene poi richiesto l'estratto classico del casellario giudiziale che, come l'estratto specifico per privati - fa notare Franchini - è un documento valido a livello nazionale. Si aggiunge la richiesta di un'autocertificazione per le cause pendenti e - non da ultimo - per legge il magistrato è tenuto a segnalare all'autorità di nomina (quindi Cantone o Comune) un eventuale procedimento in corso a carico di un docente.

Questi strumenti di controllo sono per il Ticino sufficienti. È vero, però, che questo non evita che certi casi possano emergere. Lo insegna anche la cronaca recente. Una lista non potrebbe aiutare? “Aiuterebbe a livello cantonale se ci fossero buone possibilità che un docente si sposti in o da altre realtà, ma per quanto riguarda il Ticino, abbiamo pochissimi docenti che arrivano dal resto della Svizzera. Inoltre, i documenti ufficiali di cui ho parlato sono già delle liste nere".

Anche i Grigioni non hanno fatto ancora nessuna segnalazione alla lista nera, ma questo, a detta delle autorità, è dovuto alla mancanza di casi.

L’intento originale della lista

Il casellario giudiziale e l’estratto specifico per i privati, contengono quindi le stesse informazioni della lista nazionale? Non proprio. Per rispondere alla domanda su quali siano le differenze tra questi registri e la “lista nera”, SEIDISERA ha contattato la Conferenza cantonale dei responsabili dell’educazione. La lista, è stato spiegato, contiene anche i nomi di chi non può più insegnare non solo per motivi di tipo penale, ma anche per quelli legati a dipendenze, per problemi psichici o altro.

Inoltre, la lista contiene anche i nomi di docenti ai quali è stata ritirata provvisoriamente l'autorizzazione ad insegnare, in attesa di verifiche. Si può quindi dire che la lista nera viene aggiornata prima dei registri.

La partecipazione a questa lista in teoria è vincolante, visto che tutti i cantoni hanno aderito al concordato che cita espressamente “obbligo di comunicare”. Ma la Conferenza, ci è stato spiegato, non ha la competenza né per coordinare né per regolare l’applicazione. Infatti, un concordato non è una legge federale che prevale su quella cantonale, ma solo un impegno politico preso per avere una linea comune.

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