Un viticoltore e vinificatore ticinese, Adriano Kaufmann, ha dato vita in Eritrea ad un progetto basato sul volontariato. Da due anni nella nazione africana sta tentando d’introdurre la coltivazione di vigneti per la produzione di uva da tavola. Lo scopo è di garantire alle famiglie una fonte di reddito aggiuntiva.
Originario del canton Berna, vive nel Malcantone da quasi quarant’anni, dove ha iniziato un’attività che lo ha portato a svolgere un ruolo di primo piano nel rilancio della viticoltura ticinese. Al beneficio della pensione da qualche anno, Adriano Kaufmann con l’Eritrea ha voluto riprendere un progetto risalente a una ventina d’anni fa.
Come ha spiegato lui stesso alla RSI, nello Stato del Corno d’Africa manca proprio tutto, comprese le bottiglie, e importare materiale utile in Eritrea sarebbe un’impresa impossibile. Il progetto sviluppato da Kaufmann è scattato nel 2017 con l’introduzione di 17 nuove varietà di vitigni resistenti alle malattie, allo scopo di evitare l’impiego di prodotti fitosanitari – costosi e difficilmente reperibili e importabili. Finora sono stati coltivati a vigna 4'000 metri quadri.
L'Eritrea e l'uva ticinese
Il Quotidiano 26.12.2019, 20:00