Il processo ribattezzato "softair" si è concluso mercoledì a Lugano con due condanne per tentato assassinio. La Corte, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, ha accolto le proposte di pena avanzate dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli. Ai due imputati, chiamati a rispondere dell'aggressione - lo scorso luglio - di un 64enne a Purasca, non sono state riconosciute le attenuanti chieste dalle difese.
Alla 27enne è stata inflitta una condanna a 7 anni e mezzo di reclusione, pena sospesa in vista di un trattamento stazionario. Il 51enne, invece, dovrà scontare una pena di 10 anni con un trattamento ambulatoriale. Entrambi sono stati ritenuti colpevoli di tentato assassinio perché, è stato sottolineato in aula, "volevano uccidere il 64enne, agendo con modalità perverse e con odio".
I due colpirono più volte la vittima alla testa con una chiave a croce, provocando ferite potenzialmente mortali. I due, inoltre, erano chiamati a rispondere di una scorribanda compiuta in agosto a Lugano, dove spararono ai clienti di alcuni locali con alcune armi softair.
CSI/bin
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