Ticino e Grigioni

Subappalto: "Regole più chiare"

Le chiede UNIA dopo che è stata provata l’irregolarità nei lavori di costruzione di una banchina a Lugano. Badaracco: "Regole chiare, chiesta maggiore attenzione"

  • 04.10.2019, 20:00
  • 22.11.2024, 21:00
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CSI 18.00 del 04.10.2019: il servizio di Camilla Luzzani

RSI Info 04.10.2019, 19:51

  • tipress
Di: CSI/Cal/ludoC 

"Servono regole più chiare per l'applicazione delle procedure di subappalto nelle commesse pubbliche". A dichiararlo è Vincenzo Cicero di Unia, che aveva denunciato le presunte irregolarità nei lavori per la costruzione della banchina di Riva Vela a Lugano. "Le regole ci sono e sono chiare, ma occorre che tutti i funzionari vi si attengano", ha ribattuto oggi alla RSI il municipale Roberto Badaracco, dopo che - come ha riferito laRegione - l'irregolarità nella procedura di subappalto è stata confermata dall'audit interno della città di Lugano.

La legge sulle commesse pubbliche stabilisce che il prestito o la messa a disposizione di manodopera non deve superare il 25% del personale della ditta che ha vinto l'appalto. Soglia che in questo caso è stata superata, trasformando il prestito in un subappalto vero e proprio. E proprio qui sta l'irregolarità che ha portato a un richiamo formale da parte del Municipio nei confronti dei responsabili del progetto. Nei loro confronti non è però stata aperta nessuna procedura amministrativa, spiega il municipale Roberto Badaracco: “Il Municipio ne ha discusso, ma abbiamo ritenuto che non vi fossero gli estremi per avviare l’inchiesta; ci siamo accorti che il subappalto riguardava circa 8-10'000 franchi di mercede, quindi un importo limitato. Abbiamo però ravvisato che non sono state applicate le disposizioni della legge vigente. Questo non va bene e abbiamo quindi richiamato a una maggiore attenzione a seguirle”.

UNIA, che aveva denunciato il caso, sta valutando se denunciare la ditta che ha accettato il subappalto illegale, ditta che tra l'altro è fallita due settimane dopo la fine dei lavori. Per Cicero un caso come questo deve far riflettere sulle regole riguardanti le commesse pubbliche. “Devono essere più chiare di quanto siano oggi – spiega –, perché lasciano ampio spazio a comportamenti ingiustificabili: chiamiamoli anche favoritismi”.

Servono insomma criteri più chiari quando si procede con appalti pubblici, continua il sindacalista: “Bisogna sapere con che imprese si ha a che fare, qual è la loro solvibilità, se hanno alle spalle di fallimenti, se dispongono di un CCL; tutti criteri che devono entrare in linea di conto quanto si utilizzano soldi pubblici”

Dopo l’esperienza degli appalti al LAC, degli ultimi due anni la città di Lugano, ribatte Badaracco, “ha implementato meccanismi per controllare meglio queste questioni; si cerca di istruire e informare i funzionari, soprattutto su come applicare le regole: le norme ci sono ma devono essere conosciute dall’amministrazione”.

03:04

Banchina irregolare

Il Quotidiano 04.10.2019, 21:00

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